“Uno studente tedesco, uno francese e uno italiano si iscrivono all’università…”
Inizia così “La barzelletta dell’università”, il video realizzato da docenti, studenti e personale dell’ateneo capitolino Roma TRE, che mette a confronto l’istruzione terziaria pubblica in Italia, Francia e Germania. Il tono usato è comico, i dati mostrati – purtroppo – sono tragici.
La Germania ha il più alto rapporto tra PIL e spesa pubblica per l’università
Il video di Roma TRE ci mostra i tre studenti, ciascuno indossa una t-shirt e un paio di jeans e ha sullo sfondo uno dei monumenti simbolo del proprio paese. Quello tedesco è davanti alla Porta di Brandeburgo, quello italiano davanti al Colosseo, quello francese davanti all’Arco di Trionfo. Il primo dato a essere messo a confronto è quello relativo al rapporto tra prodotto interno lordo (PIL) nazionale e spesa pubblica per l’università. In Germania questo è dell’1,3 per cento, così, sotto i nostri occhi lo studente tedesco si ritrova addosso una camicia e una giacca elegante. In Francia è dell’1,2 per cento e al giovane transalpino tocca solo la camicia. E in Italia? Da noi la percentuale scende allo 0,8. Così il nostro connazionale resta in canottiera.
Germania al top anche per rapporto tra spesa per ricerca e sviluppo e PIL
Il video ci fa poi vedere a quanto ammonta in rapporto al PIL la spesa per ricerca e sviluppo in ognuno dei tre paesi considerati. Il giovane tedesco adesso indossa anche un paio di pantaloni abbinati alla giacca, perché il suo paese investe il 2,9 per cento del PIL. Quello francese si ritrova in pantaloncini, perché la percentuale scende al 2,2. E quello italiano finisce miseramente in mutande, visto che da noi il rapporto è appena dell’1,3 per cento.
La situazione migliora ancora per lo studente tedesco, che si ritrova anche una bella sedia girevole da scrivania con ruote. Il video realizzato a Roma TRE, infatti, ci mostra i numeri relativi agli investimenti per l’università nel periodo 2010-2014, evidenziando per la Germania un +9 per cento. Il collega francese riceve una sedia imbottita, ma senza ruote, perché il dato transalpino è solo del +5 per cento. L’italiano, ancora una volta, è quello a cui va peggio. A causa del -3 per cento fatto registrare dal nostro paese, gli viene assegnata una seggiolina per bambini.
Italia ultima in ognuna delle voci considerate
Il video prosegue e sono messe a confronto anche la spesa annua per studente universitario, il personale docente universitario nel 2015, il carico di studenti per ciascun docente, il numero di docenti over 50, il rapporto tra spese per le retribuzioni e totale delle spese universitarie, la retribuzione a inizio carriera di docenti e ricercatori, la percentuale di laureati nella popolazione tra i 25 e i 34 anni, la percentuale di disoccupati tra i laureati nella fascia 25-39 anni. Inutile dire che siamo tristemente ultimi in tutti i casi considerati da Roma TRE.
“Ma come? Non vi ha fatto ridere?” conclude la voce narrante del filmato. Un coro gli risponde che la barzelletta è vecchia. Quindi, no, non fa ridere. Proprio così, non c’è davvero nulla di divertente.