Non sarebbero tre ma solo uno i lacrimogeni immortalati nel video pubblicato su Repubblica.it e, per di più, non sarebbe partito dall’interno del palazzo del Ministero della Giustizia, ma sarebbe stato lanciato da Ponte Garibaldi. Questo è quanto si legge nel rapporto del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RACIS) chiamato a fare luce sull’episodio che tanto ha fatto discutere in questi due giorni.
Il video mostra tre scie di fumo che hanno fatto pensare subito alla presenza di tre diversi lacrimogeni e dalle immagini sembrava di intuire che il punto di lancio coincidesse con l’interno della sede del Ministero della Giustizia, impressioni tutte confutate dal RACIS che ha compiuto un’analisi approfondita dei fotogrammi e ha stilato una relazione che ha poi consegnato al ministro Severino e alla Procura di Roma, incaricata di indagare sulla vicenda.
Le nuove evidenze si spera servano a placare gli animi sugli scontri tra studenti e polizia dello scorso 14 novembre in occasione della mobilitazione europea contro le politiche di austerità. Il rapporto del RACIS spiega che i frammenti rinvenuti sul luogo e la traiettoria mostrata nelle immagini sono incompatibili con l’ipotesi che si tratti di tre lacrimogeni e soprattutto con quella che il lancio sia avvenuto dall’interno del palazzo del Ministero della Giustizia. Secondo la relazione l’unico ordigno sarebbe stato sparato da terra, dalle forze dell’ordine che si trovavano nei pressi di Ponte Garibaldi.
Le tre diverse scie di fumo visibili nel filmato sarebbero state causate dalla rottura del lacrimogeno, che andando ad infrangersi contro la cornice superiore del palazzo di via Arenula, si sarebbe diviso in tre parti. Quanto si vede nel video sarebbe dunque solo la traiettoria di rimbalzo. Ora spetterà al pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Luca Tescaroli, stabilire la validità o meno delle valutazioni fatte dal RACIS.
Rapporto del RACIS sui fatti mostrati nel video di Repubblica.it
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