L’Università di Catania smentisce le notizie che hanno spesso annunciato l’imminente chiusura delle sedi di Siracusa e Ragusa per l’esaurirsi della loro offerta formativa e lo fa con l’inaugurazione ufficiale della nuova struttura didattica della facoltà di Architettura nella sede siracusana, seguita a quella di Lingue e letterature straniere a Ragusa. Entrambe le province sono infatti autonome e capaci di offrire formazione di qualità e continuata negli anni per tutta la regione.
Proprio a sostegno delle due sedi, in occasione della recente cerimonia a Siracusa, l’Ateneo di Catania e i rappresentanti delle due amministrazioni provinciali hanno firmato una lettera indirizzata al Ministro dell’istruzione e dell’università Francesco Profumo: la richiesta è quella di incontrare Profumo per confrontarsi sul finanziamento statale necessario al mantenimento e a un ulteriore sviluppo delle due strutture.
“Abbiamo bisogno – spiega Nicola Bono, presidente della provincia regionale di Siracusa – di avere la certezza da parte del ministro di poter continuare a garantire l’offerta formativa, alla luce ovviamente dei precisi obblighi dell’Ateneo che vanno osservati fino alla loro scadenza”. Siracusa, ha dichiarato ancora Bono, ha sempre coperto infatti tutte le spese e le annualità di competenza previste per l’Università, assolvendo addirittura agli oltre 10 milioni di euro di debiti pregressi e ha già sistemato il bilancio 2012. A fronte di tanto impegno e correttezza dunque, è necessario un sostegno ministeriale per non annullare tutti i progressi fatti finora.
Il Rettore dell’ateneo catanese Antonino Recca ha confermato che la situazione finanziaria degli enti pubblici è così grave da mettere in pericolo il mantenimento degli impegni economici sottoscritti. Per questo la soluzione decisa sembra essere l’istituzione di un concorso economico da parte del Ministero per garantire il sostentamento nel lungo periodo delle realtà di Siracusa e Ragusa, realizzando un ateneo a rete con corsi di laurea distribuiti tra Catania e le altre due sedi.
L’intento dell’appello a Profumo, per il rettore Recchia, è chiaro: “La lettera firmata oggi è quindi finalizzata alla richiesta di un incontro per aprire una interlocuzione istituzionale capace di consentire il coinvolgimento economico del Governo”.
Università degli Studi della Tuscia e uno studio innovativo su nanosensore organometallico
Il Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) dell’Università degli Studi della Tuscia, all’in...