L’Università dell’Insubria ha approvato un Codice anti-molestie, allo scopo di preservare l’integrità fisico-psichica di studenti e dipendenti.
Il provvedimento è stato adottato in seguito ai preoccupanti risultati di un indagine sulla soddisfazione del personale, condotta alcuni anni fa in ateneo e recentemente divulgata dal Centro di ricerche su etica negli affari e responsabilità sociale, del Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria.
Il 3,2% del personale tecnico-amministrativo dell’ateneo ha infatti dichiarato di aver subito almeno una volta delle molestie sessuali tra le mura universitarie, mentre il 14% dei docenti e 25,9% del personale tecnico amministrativo ha accusato di essere stato vittima di invidie, gelosie e discriminazioni di età e di genere.
Così, con un decreto interno emanato il 26 febbraio scorso, l’Università dell’Insubria ha attivato il “Codice di comportamento per la prevenzione e la tutela delle molestie morali e sessuali nell’ambiente di studio e di lavoro”, redatto dal Comitato mobbing in collaborazione con il Comitato pari opportunità.
Per aiutare le vittime di molestie e mobbing sarà inoltre istituita, entro l’estate, la figura del Consigliere di Fiducia.
A tutt’oggi non è possibile trovare, sul sito dell’Università dell’Insubria, il nome del Consigliere di Fiducia che avrebbe dovuto essere nominato 5 anni fa, né scaricare dal sito di tale ‘Università il Codice di comportamento per la prevenzione e la tutela delle molestie morali e sessuali nell’ambiente di studio e di lavoro emanato con DR n. 14267 del 26/02/2009.
Ho l’impressione che la figura del Consigliere di Fiducia, all’Università dell’Insubria, esista solo sulla carta.