Un ateneo non vale l’altro, per lo meno in termini di ritorno economico dell’investimento fatto per conseguire la laurea. Ad attestarlo è l’University Report JobPricing 2015, che segnala l’esistenza di un divario importante tra i laureati di alcune università, come il Politecnico di Milano e la Bocconi, e quelli di altre, come Cagliari e Messina.
JobPricing, osservatorio sulle retribuzioni presieduto da Mario Vavassori, ha realizzato la propria analisi in collaborazione con Repubblica.it. Dai dati raccolti per l’University Report JobPricing 2015 è emerso che, nonostante l’esborso per tasse universitarie, libri, materiale didattico vario e in molti casi anche quello connesso alla vita fuori sede, studiare in un’università blasonata è una scelta che ripaga lo sforzo.
Secondo l’University Report JobPricing 2015, chi studia al Politecnico di Milano va “in pari” dopo 11,8 anni (13,1 se fuori sede), mentre un ex studente della Bocconi impiega 12,4 anni (13,4 se fuori sede) per recuperare l’investimento, uno della Cattolica 13 (14,3 se fuori sede) e uno del Politecnico di Torino 13,9 (15,1 se fuori sede) Va bene anche a chi ha scelto la Capitale come meta per i propri studi. Sebbene il costo della vita a Roma sia alto, chi si è iscritto – nell’ordine – alla LUISS, a Tor Vergata o alla Sapienza avrà un ritorno in tempi ragionevoli (meno di vent’anni).
Per i laureati delle università meno prestigiose, invece, i tempi si dilatano parecchio. L’University Report JobPricing 2015 segnala che per un ex studente del Politecnico di Bari ci vogliono 19 anni (20,4 se fuori sede) per mettersi in pari con le spese sostenute, che salgono a 20,1 (20,9 se fuori sede) se la laurea è stata conseguita all’Università di Cagliari e a 20,7 (21,2 se fuori sede) per l’Università della Calabria. Gli atenei che danno il ritorno di investimento più a lungo termine in assoluto, ad ogni modo, sono l’Università di Messina, per i cui laureati debbono trascorrere ben 20,9 anni (22,3 se fuori sede) prima di veder ripagato l’esborso economico fatto, e Napoli Parthenope, con un tempo di attesa che arriva addirittura a 22,7 anni (23,6 per i fuori sede), cioè quasi il doppio del tempo rispetto al Politecnico di Milano.
Vavassori commenta così i dati dell’University Report JobPricing 2015: “Le grandi università hanno un buon appeal sul mercato del lavoro, garantendo retribuzioni che generalmente accorciano i tempi per cogliere i frutti degli studi”. Ad essere bocciati sono, in particolare, gli atenei con un bacino territoriale troppo ristretto, che non offre sbocchi lavorativi. “Deve riprendere la stagione delle grandi università, legate a un mercato del lavoro di riferimento e non a un quartiere”, conclude il presidente di JobPricing.