Diversamente da quanto si è verificato in molti atenei italiani, all’Università della Valle d’Aosta le iscrizioni quest’anno hanno subito un aumento non indifferente: sono passate infatti da 255 a 313. Si stima una percentuale di crescita pari al 23 per cento, un dato certamente in controtendenza con il resto d’Italia. Ne è soddisfatto il rettore, Fabrizio Cassella, soprattutto “se si tiene conto del fatto che in quasi tutte le altre università italiane le iscrizioni terminano praticamente un mese dopo e spesso non vi è necessità di preiscrizione”.
Il corso di laurea che all’Università della Valle d’Aosta ha registrato l’aumento maggiore di iscrizioni è senz’altro quello in Lingue e Comunicazione per l’impresa e il turismo. Rispetto all’anno scorso, infatti, si è passati da 62 a 81 iscritti. Un risultato interessante se si considera l’internazionalizzazione dell’ateneo. Grazie a due convenzioni stipulate con Chambéry e Coventry, infatti, gli studenti possono conseguire una laurea triennale francese e inglese riconosciuta dai rispettivi ministeri. Non solo questo: “Il nostro gruppo di studenti di Lingue – aggiunge Cassella – è per il 60 per cento non valdostano e in particolare ci sono pugliesi e siciliani”.
Un aumento di iscrizioni si è verificato anche in altri corsi di laurea dell’Università della Valle d’Aosta. Ad esempio, a Scienze dell’economia e della gestione aziendale le nuove matricole sono passate dalle 65 unità dell’anno scorso alle 77 di oggi. Al contrario, a Scienze politiche e delle relazioni internazionali c’è stato un calo d’immatricolazioni: quest’anno sono solo 57 gli studenti nuovi rispetto ai 63 del 2011.
Nel fare questi conteggi, non si è tenuto conto dell’unico corso magistrale esistente nell’ateneo, cioè Scienze della formazione primaria, cui si può accedere superando il test d’ammissione previsto per il prossimo 15 ottobre. A numero chiuso pure Psicologia, recentemente ridotta a soli tre anni. Quest’anno, però, c’è una novità: “Il tetto è stato alzato da 50 a 80 posti – dice Cassella – anche per rendere più appetibile un percorso che francamente, privato del biennio, ha prospettive decisamente minori e risulta meno appetibile”.
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Fa riflettere quanto sopra elogiato sull’aumento degli iscritti all’Università di Aosta perchè non viene menzionato il costo di detta Università, notevolmente inferiore alla media nazionale salvo restando il fatto che gli esami opzionali/crediti costano quasi quanto la retta annuale..
citando sempre l’articolo si parla di un più 23 percento di iscritti e soprattutto dell’aumento d’iscritti al corso di laurea in Lingue e Comunicazioni per l’impresa e il Turismo, ecco questo dato andrebbe subito rettificato dal momento che ad oggi 22 ottobre 14 iscritti hanno ufficialmente rinunciato al corso..