L’Università di Trento, ateneo statale che si distingue per la qualità dei risultati, sarà la prima “a gestione provinciale” del nostro Paese. Dopo il via libera del consiglio di amministrazione, che all’unanimità ha detto sì alla delega delle competenze sull’ateneo in capo alla Provincia autonoma di Trento, ora si attende l’ultimo ok del consiglio dei ministri.
A sottolineare la rilevanza di questa novità, è stato il presidente dell’ateneo Innocenzo Cipolletta, intervenendo all’inaugurazione presso il Castello del Buonconsiglio dell’edizione 2011 del Festival dell’Economia. Cipolletta ha parlato di “una nuova responsabilità per il Trentino verso l’Italia” grazie alla nuova formula che vede un ateneo statale sotto la guida di una Provincia autonoma, quella di Trento, “che contribuisce da tempo a renderlo di livello internazionale”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha auspicato invece che la riforma potenzi il contributo che arriva dal territorio in termini di “investimento sulla conoscenza e l’alta formazione”. Il presidente Dellai ha ribadito l’impegno dell’istituzione di cui è alla guida per favorire la messa in rete dell’Università trentina “con le più prestigiose realtà accademiche e scientifiche del mondo”.
Che l’ateneo trentino goda di buona salute lo dimostra anche il bilancio recentemente approvato, che fa segnare un risultato positivo di oltre due milioni di euro con 160 milioni di ricavi, di cui 80,9 di provenienza statale. Nel 2010, secondo il profilo dei laureati in Italia tracciato da Almalaurea, i giovani che hanno conseguito la laurea presso l’ateneo sono stati 2.416, con un’età media di 26,4 anni contro i 27,5 dei laureati nel 2004.
I vertici dell’università rivendicano l’ottimo posizionamento nell’ultima classifica Censis-Repubblica, che vede Trento al primo posto tra gli atenei italiani di medie dimensioni (fra 10mila e 20mila studenti), con un punteggio di 102,6 davanti a Siena e Pavia. “A premiare di più tra gli indicatori utilizzati nella graduatoria – spiega il rettore nella sua relazione al bilancio -, i servizi, le borse di studio, le strutture, il web e l’internazionalizzazione. Tutti aspetti su cui l’ateneo ha investito in un’ottica di miglioramento continuo”.