Scoprire all’improvviso di non essere più iscritti al proprio ateneo. È ciò che è accaduto ai 37mila studenti dell’Università Scientifica di Dresda (Germania), tutti cancellati in un attimo a causa di un errore tecnico. Per un momento si è temuta un’eliminazione di massa da parte dei “piani alti”, che ha gettato i ragazzi letteralmente nel panico. Il disguido fortunatamente si è risolto nel migliore dei modi, così gli studenti hanno potuto riprendere a frequentare le lezioni e ad accedere ai servizi messi a disposizione dall’università tedesca.
Il tutto ha avuto inizio quando una e-mail ufficiale della direzione dell’ateneo ha avvertito ogni singolo studente che era stato disiscritto dall’istituto. Tutto ciò senza spiegare in alcun modo i motivi della procedura applicata. La notizia di essere stati improvvisamente cancellati ha generato grande paura tra i ragazzi, che – come è comprensibile immaginare – tutto a un tratto si sono sentiti privati ingiustamente del loro diritto allo studio e della possibilità di accedere alle abituali attività, nonostante avessero pagato regolarmente le tasse.
Secondo ciò che riferiscono le cronache locali, una volta saputo di essere stati inaspettatamente cancellati, gli studenti dell’università tedesca hanno immediatamente sommerso di telefonate la segreteria dell’ateneo, chiedendo spiegazioni sull’accaduto e soprattutto la motivazione – non specificata nella e-mail ricevuta – di questa improvvisa eliminazione. Solo il passaparola, però, è riuscito a risolvere l’enigma e far capire ai ragazzi cosa fosse realmente successo: il messaggio che avevano ricevuto era errato. La causa di tutto è stata un semplice, seppur grave, errore tecnico nel software che gestisce l’invio della posta elettronica dell’ateneo.
Davanti a questo caos e allo spavento provocato ai propri studenti, l’ateneo di Dresda non ha potuto fare altro che ammettere il proprio sbaglio e prendersi le proprie responsabilità, presentando le sue scuse ufficiali a tutti i 37mila iscritti. Ora tutto sembra sia stato risolto e le attività accademiche hanno ripreso a funzionare regolarmente. Le “vittime” del disguido possono ritornare a dormire sonni tranquilli.