Dove vanno a finire le tesi di laurea, frutto di sacrifici e mille peripezie, una volta consegnate e discusse? Molti laureati se lo saranno domandati almeno una volta nella vita, magari senza mai ricevere una risposta. Per duecento ex studenti di quella che era la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Palermo, invece, il mistero è risolto: le loro sono infatti sono state trovate accatastate in fondo a un corridoio dell’edificio in cui si tengono le lezioni, nell’anticamera che porta ad alcuni bagni riservati, ma comunque accessibili. Una sorpresa assai amara per i loro autori.
Molte delle tesi trovate accatastate nel bagno di Scienze della Formazione dell’Università di Palermo risalgono all’anno accademico 2003/2004, altre sono molto più recenti, ovvero solo del 2011. Appartengono a ex studenti, ormai diventati dottori in Psicologia, che chissà quanti notti insonni hanno speso per documentarsi, cercare informazioni e redigerle. Per poi vederle buttate come carta straccia, senza alcun valore, in fondo a un corridoio. Dall’ateneo palermitano la replica è secca e ben chiara: “Sono destinate al macero“, e fanno sapere che presto dovrebbero essere rimosse.
Secondo la normativa accademica dell’Università di Palermo, lo studente che vuole conseguire il tanto agognato titolo di laurea deve stampare almeno quattro copie della tesi. Nel dettaglio, una rimane al laureando, una va depositata in segreteria e altre due sono da consegnare al relatore e al co-relatore. Sono proprio queste ultime, secondo quanto riferito dal gestore della biblioteca del dipartimento di Psicologia dell’ex facoltà di Scienze della Formazione, Marina Galioto, a essere finite accatastate in bagno, assieme ad altri opuscoli e articoli prodotti dallo stesso dipartimento.
“Queste sono le copie che i professori, intenti a fare spazio nelle proprie stanze, ci hanno consegnato e che – aggiunge la Galioto – sono destinate al macero. Purtroppo i contenitori per la carta sono stracolmi”. Che fine faranno queste decine di tesi accatastate in bagno? “Abbiamo contattato la Rap (ndr, la Rap è la società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo) – conclude la donna – che dovrebbe venire presto a ritirare questo materiale”. E lo sforzo di numerosi studenti, per non parlare delle spese sostenute per stampare e rilegare il materiale, sarà definitivamente gettato via.