Il 13 settembre 2010 si toglieva la vita Norman Zarcone, giovane dottorando che non ha retto alla tensione legata a un futuro incerto e precario. Oltre che dottorando in Filosofia del linguaggio all’Università di Palermo, Norman era un giovane eclettico e con tanta voglia di dimostrare le sue capacità: giornalista, tifoso interista (il presidente Moratti ha partecipato alla sua commemorazione), musicista, bagnino d’estate, si era laureato con lode e non riusciva a intravedere spazi di realizzazione nonostante i suoi sforzi.
Proprio il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia, Vittorio Corradino, ha espresso ancora il rammarico suo personale e di tutta la categoria per il dramma del giovane collega, che meritava un suo spazio nella società e che avrebbe offerto al giornalismo siciliano un contributo qualificante.
Dopo la sua morte i familiari e gli amici hanno lottato perché il suo gesto estremo e la sua battaglia per una società più giusta non finissero nel dimenticatoio. Nell’ateneo palermitano ora c’è uno spazio dedicato alla memoria del giovane ricercatore e all’Assemblea regionale siciliana giace in attesa del via libera un provvedimento che decreterebbe la nascita di una fondazione dedicata al giovane studioso.
Anche per chiedere che il provvedimento venga sbloccato, pochi giorni fa il padre di Norman, Claudio Zarcone, ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita a Palermo, riconoscendo al capo dello Stato un reale interesse per la vicenda umana che ha portato al suicidio di suo figlio e “un’umanità fuori dal comune”.
Nel pomeriggio a Palermo ci saranno diversi appuntamenti organizzati da amici e familiari per ricordare Norman e riflettere sui suoi valori e sull’eredità che lascia. Si comincia con una messa alle 17,30 e alle 19 una fiaccolata partirà dalla facoltà di Lettere per raggiungere lo spazio “Generazione Norman”, all’edificio 19 del Polo didattico di via delle Scienze.
Alle 20,30 a Palazzo Steri sarà la volta del ricordo attraverso la musica, il recital e i video, con la presentazione del docente Salvatore Lo Bue e i saluti del rettore Roberto Lagalla e del preside della facoltà di Lettere Mario Giacomarra.