Università di Padova: il tumore cresce grazie a un ormone
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Università di Padova: tumori e metastasi crescono grazie a un ormone

da | Gen 2013 | News | 0 commenti

Tutto nasce da una nota stonata nel corso di uno dei meccanismi utili allo sviluppo ormonale, che va in cortocircuito e accende il gene della staminalità tumorale. Questo il risultato di una ricerca dell’Università degli Studi di Padova, che chiarisce il rapporto tra l’eccesso di ormone Wnt, coinvolto nella costruzione degli organi e nei processi rigenerativi, e il gene TAZ che si occupa di inviare le staminali a supporto del tumore.

Lo sviluppo di un nuovo organo è un processo che si verifica solo durante la crescita dell’embrione e sono pochi quelli – uno di essi è il fegato – che sono in grado di rigenerarsi dopo un danno. Il cancro, invece, spiega il gruppo di studio coordinato da Stefano Piccolo, è come un organo che ha scoperto il modo per riprodursi e che grazie alle sue cellule staminali può far sviluppare le metastasi e causare delle recidive dopo la chemioterapia.

Non basta questo, però, perché anche il tumore più aggressivo ha bisogno di ricevere diversi input dall’ambiente circostante e uno di questi viene proprio dall’ormone Wnt. La ricerca del team (che, oltre a Piccolo, comprende anche Luca Azzolin e Michelangelo Cordenonsi) dell’Università di Padova, pubblicata sulla rivista Cell, spiega come l’eccesso di questo ormone attivi nella cellula un gene, chiamato TAZ, che dà l’avvio alla staminalità tumorale e quindi alla proliferazione e diffusione delle cellule cancerose.

TAZ è un gene già noto ai ricercatori. Esso si occupa di controllare le dimensioni di un organo durante il suo sviluppo e gli animali che per un difetto genetico nascono con un tasso troppo alto di TAZ si trovano ad avere organi giganteschi. Un meccanismo simile e altrettanto “viziato” porta alla crescita di un tumore e alla moltiplicazione delle metastasi. Per le sue importanza, la scoperta di Stefano Piccolo e dei suoi collaboratori ha recentemente ricevuto il premio scientifico FIRC “Guido Venosta”. Si pensa, infatti, che essa potrebbe aprire la strada per la realizzazione di farmaci mirati e anticorpi monoclonali con i quali sarà possibile colpire l’ormone Wnt e il gene TAZ arrestando lo sviluppo del tumore.

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