Come favorire l’integrazione di chi arriva in un paese straniero scappando dalla guerra? Con un’università online per i rifugiati. L’idea è venuta a un venticinquenne tedesco, Markus Kreßler, convinto che l’istruzione sia la chiave per risolvere il problema. Il suo progetto si chiama Kiron ed è partito nel mese di ottobre, grazie a finanziamenti ottenuti attraverso il crowdfunding.
L’università online per i rifugiati è completamente gratuita e offre corsi di laurea in collaborazione con molti atenei, tra cui ci sono nomi particolarmente prestigiosi come il MIT di Boston e Harvard. I percorsi di studio disponibili sono Ingegneria, Business, Architettura, Informatica e Studi interculturali. Le lezioni sono inglese oppure sono sottotitolate in tale lingua.
Kreßler ha avuto l’idea di creare questa università online per i rifugiati dopo aver lavorato come consulente in ambito sociale. Questa esperienza gli è servita a rendersi conto “che la burocrazia impedisce a qualsiasi rifugiato di continuare la propria educazione, di integrarsi, di rifarsi una nuova vita”, ha spiegato il giovane. Con Kiron questo ostacolo non esiste, poiché per l’iscrizione occorre solamente attestare il proprio status di rifugiato, senza produrre ulteriori documenti.
I primi due anni dei corsi offerti dall’università online per i rifugiati sono interamente a distanza e non prevedono l’obbligo di frequenza. Il terzo e ultimo anno, invece, occorre frequentare i corsi presso uno degli atenei che collaborano al progetto Kiron, fornendo anche i propri documenti d’identità e un certificato degli studi. In mancanza di ciò, infatti, non sarebbe possibile per le università rilasciare alcun titolo.
Il semestre pilota del progetto è partito a ottobre con 1.000 studenti. Il loro percorso universitario è finanziato attraverso le donazioni ricevute sulla piattaforma di crowdfunding Startnext. L’obiettivo da raggiungere per l’università online per i rifugiati è raccogliere 1,2 milioni di euro, cioè la cifra che occorre per coprire le spese dell’intero corso triennale per questi primi studenti. Per il momento, a circa venti giorni dall’avvio della raccolta fondi, sono state accumulate risorse sufficienti per 100 rifugiati.
Anche se è appena nato, il progetto Kiron sembra avere molto successo tra i rifugiati: sono già 15mila quelli che hanno compilato la richiesta per poter accedere ai corsi. Con numeri di questo genere, perché il progetto decolli, oltre alle donazioni dei singoli sarebbe fondamentale riuscire ad ottenere fondi anche da investitori privati quali banche e fondazioni. In attesa che questi soldi arrivino, anche la più piccola delle somme può fare la differenza.
Hello, i need more information about the Kiron online free University for Refugees,
iam living in Italy can i be one of those student?
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