I Re Magi erano molto più di tre e non arrivavano dalla Persia bensì dalla lontana Cina. È quanto narra un manoscritto dell’ottavo secolo custodito negli archivi vaticani da 250 anni e soltanto ora tradotto dall’antico siriaco da Brent Landau, un professore dell’Università dell’Oklahoma.
Dei Re Magi si è sempre saputo molto poco. Ciò che è sempre stato chiaro a tutti è che i tre di cui si sapeva qualcosa giunsero da Gesù seguendo una cometa. E che lo omaggiarono con oro, incenso e mirra. L’originale de “La Rivelazione dei Magi” fu scritto meno di un secolo dopo il Vangelo di Matteo, fino ad ora l’unica fonte della storia dei Re Magi. E dipinge uno scenario molto diverso dalla storia “ufficiale”.
Dalla Bibbia si è sempre evinto che i Magi giungessero dalla Persia ma quelli di cui narra il manoscritto provengono da molto più lontano, dalla semi-mitica terra di Shir, oggi identificata come la Cina antica. I Magi, che non sarebbero stati tre bensì una “moltitudine”, sarebbero discendenti di Seth, il terzo figlio di Adamo.
Secondo la storia del manoscritto, Seth avrebbe tramandato una profezia secondo cui una stella sarebbe comparsa in cielo ad annunciare la nascita di Dio in forma umana. I Magi attesero per migliaia di anni fino al giorno in cui la stella comparve. Il documento sostiene inoltre che Cristo e la stella di Betlemme sono la stessa cosa e che Gesù si può trasformare in qualsiasi cosa. Insomma il Natale 2011 prospetta una vera e propria novità, altro che gossip e politica.
Chissà quanti antichi documenti sono ancora da scoprire o da mostrare nell’Archivio Vaticano!