Bidoni della spazzatura colmi di tesi di laurea finemente rilegate, frutto di settimane e settimane di sacrifici. È quanto si vede in alcune foto recentemente pubblicate in Rete e ora oggetto di non poche polemiche. Da quanto si legge sulle copertine, si tratterebbe di elaborati risalenti agli anni 1983-1995, quindi vecchi di 20-30 anni, e appartenenti a studenti dell’Università degli Studi di Milano che frequentavano la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e il corso di laurea in Scienze dell’informazione.
Riguardo a queste foto che ritraggono una serie di bidoni della spazzatura con dentro numerose tesi di laurea, l’Università degli Studi di Milano si difende spiegando che si tratta delle copie destinate ai professori, che vengono da loro utilizzate come meglio credono. Per il resto – fanno sapere – “l’Ateneo conserva indefinitamente copia di ogni tesi, di ogni grado e livello di studio, nel proprio archivio tesi, garantendone peraltro la pubblica consultazione se autorizzata dall’autore”. A tal proposito, è importante precisare che un regolamento nazionale, unico per tutti, non esiste. Ma solitamente un archivio centrale è presente in tutti gli atenei.
Ad esempio, dagli anni 30 ad oggi, un archivio tesi è sempre stato presente all’Università La Sapienza di Roma: qui l’elaborato entra a far parte del fascicolo di ciascuno studente, in cui è conservato tutto lo storico che lo riguarda e dal 2000 la tesi viene richiesta in formato digitale, inizialmente in floppy oggi in cd. Stessa cosa avviene – a partire dal 2002 con la facoltà di Lettere – all’ateneo di Tor Vergata, dove il problema di dove vadano a finire gli elaborati per conseguire la laurea si pone solo per le tesi antecedenti al 2002. Qualche mancanza potrebbe essere rilevata, invece, nelle facoltà di Medicina e di Economia che, per conto proprio, hanno provveduto a sbarazzarsi di parte della raccolta.
Si aggiunge agli atenei che ormai richiedono la tesi in versione digitale pure l’Università di Perugia, in cui esiste un archivio dell’area didattica, unico per tutte le facoltà, in cui gli studenti possono conservare la propria tesi. D’altra parte, la carta pone non pochi problemi di spazio, per non parlare poi del suo costo. Per questo ultimamente nelle università italiane si sta facendo sempre più strada l’idea di un archivio digitale. Anche perché, come dare torto agli studenti che, come nel caso delle tesi gettate nei bidoni della spazzatura dell’Università di Milano, vedono spesso buttati via senza alcun rispetto e riguardo il frutto di anni di lavoro e studio?