La notizia ha davvero dell’incredibile: un’università della Florida, negli USA, avrebbe autorizzato la creazione di un gruppo di sostegno all’ISIS, il temuto califfato islamico che sta seminando morte e distruzione in Medio Oriente e nel Nord Africa. Per essere precisi, stando a ciò che si sente in un video ripreso da una telecamera nascosta, sarebbe stata incoraggiato un gruppo per raccogliere fondi da destinare alla causa dello Stato islamico. Il video è stato girato e diffuso da Project Veritas, un’organizzazione che ha come mission smascherare la corruzione, la disonestà, le frodi e altre cattive condotte pubbliche e private.
Nel filmato una ragazza dal nome fittizio di Laura, in realtà un’attivista di Project Veritas, si finge una studentessa e chiede ad uno dei coordinatori delle organizzazioni studentesche di ateneo dei consigli per raccogliere fondi da inviare all’esercito dell’autoproclamato califfo Abu Bakr Al Baghdadi. E il coordinatore, candidamente, si offre di aiutarla a creare un gruppo di sostegno all’ISIS, che si occupi di fundraising all’interno del campus.
Quando Laura spiega di voler raccogliere dei soldi da inviare allo Stato islamico, il funzionario le risponde che l’ateneo non ha intenzione di limitare gli studenti e le loro organizzazioni, “se c’è una richiesta o un interesse noi lo supportiamo”, dice alla ragazza. E che importa se l’interesse è creare un gruppo di sostegno all’ISIS.
Forse, penserete, il funzionario ha capito male. Niente affatto, ha compreso che Laura parla proprio degli uomini del califfo Al Baghdadi: “Si, sono terroristi – le dice – ma noi cercheremo di aiutarli ed educarli inviando aiuti, così potranno rinunciare alla violenza”. Tutto a posto, quindi. L’unica perplessità riguarda il nome del gruppo di sostegno all’ISIS, visto che tecnicamente gli USA sono in guerra con lo Stato islamico. Ma niente paura, basta cambiare un po’ e trasformarlo, come suggerisce un’addetta ai programmi multiculturali, in un più generico “Aiuti per il Medio Oriente”.
Sulla veridicità del video ci sono delle perplessità, anche perché alla fine perfino un docente abbraccia la causa di Laura e decide di firmare per la nascita del progetto. Il tutto è quantomeno sospetto. Di contro, però, una volta diffuso il filmato l’ateneo non ha né confermato né smentito ciò che esso mostra.