L’Università Cattolica di Milano ha attivato lo Sportello salute giovani che offre a tutti gli studenti un supporto alle difficoltà psicologiche ma anche a quelle fisiche, come allergie e attività sportive, fino ai semplici consigli per gestire il proprio percorso di studi e gli impegni quotidiani.
Il progetto è frutto di un accordo tra l’Istituto superiore di sanità e la facoltà di Medicina della Cattolica ed è attivo per ora in tre sedi dell’ateneo – Roma, Milano e Brescia – ma gli organizzatori valuteranno in seguito la possibilità di estendere l’iniziativa ad altre sedi e rendere il servizio permanente.
Gli studenti lontani dalle famiglie di origine o che vivono situazioni di incomunicabilità con il proprio contesto amicale e più in generale sociale, possono dunque rivolgersi a uno psicologo per confrontarsi e avere consigli su problemi di apprendimento, relazione, disturbi alimentari e disorganizzazione nel proprio stile di vita. Secondo la psicologa Monica Accordini, che insegna psicopatologia nella sede di Piacenza dell’ateneo ed è responsabile dello sportello nella sede milanese, questi disagi sono molto più diffusi durante gli anni universitari di quanto i giovani stessi credano, senza avere la consapevolezza che possano nascere e radicarsi in loro comportamenti rischiosi.
“Il periodo universitario – spiega Accordini – è un momento molto delicato, in cui occorre trovare un equilibrio tra il bisogno di indipendenza e l’incapacità effettiva di essere totalmente autonomi. Le situazioni di disagio in questa fascia d’età sono molto più comuni di quello che pensiamo, ma spesso i giovani non sanno a chi rivolgersi per avere un aiuto”.
Il servizio affronta dunque problematiche legate alla salute da diverse angolazioni, con tre finalità e tre step precisamente definiti che riguardano una prima consulenza sulla prevenzione di abitudini comportamentali sbagliate, l’orientamento verso strutture sanitarie adatte per la diagnosi e la cura di eventuali patologie emerse, e infine la raccolta di informazioni, nel rispetto della privacy, sugli stili di vita degli studenti attraverso un questionario distribuito nelle aule su alimentazione, sport e consumo di alcool e stupefacenti.
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Scrivo in quanto responsabile del Servizio di Counselling Psicologico per gli Studenti dell’U.C. di Milano, che ha iniziato la sua attività nel 1999 e, ad oggi, ha fornito supporto psicologico a circa 1000 studenti.
Leggo con stupore della sua ‘rinnovata apertura’ … sotto nuova etichetta (‘Sportello salute’) e con finalità che è riduttivo definire onnicomprensive.
Nell’annuncio, infatti, si dichiara che lo sportello è finalizzato al “supporto alle difficoltà psicologiche ma anche a quelle fisiche, come allergie e attività sportive, fino ai semplici consigli per gestire il proprio percorso di studi e gli impegni quotidiani”.
Pubblicizzare come ‘nuova’ offerta di ‘consulenza psicologica’ lo Sportello Salute, che, per le informazioni che mi sono state fornite, nasce come ricerca-intervento sulla salute fisica, sugli stili di vita e sul rischio-salute fisica degli universitari ed è finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla facoltà di Medicina dell’U.C., è semplicemente scorretto.
Trascurando il fatto che non sono precisati in alcun modo modello d’intervento, obiettivi e limiti della ‘consulenza’, esperienze e competenze all’ascolto psicologico dei giovani da parte dei consulenti, la comunicazione appare confusiva e fuorviante per chi desideri o necessiti di essere ascoltato da uno psicologo.