Un anno fa fu la volta della Sapienza di Roma e soltanto lo scorso Novembre toccò anche all’Università di Pavia. Ora è l’Università di Bergamo che corre ai ripari contro gli eccessi da parte degli studenti nei festeggiamenti per le lauree, emanando un documento che prescrive una serie di norme alle quali attenersi e imponendo a ogni laureando di firmare un’autodichiarazione con cui s’impegna a rispettarle.
Le norme di comportamento stabilite dall’Università di Bergamo riguardano non solo i laureandi, ma anche i loro amici e parenti. L’ateneo lombardo invita a celebrare l’avvenuta laurea “in modo festoso ma al contempo rispettoso dell’istituzione universitaria”: stop quindi a “tutte le manifestazioni che non rispettino la dignità dell’istituzione universitaria e il lavoro delle persone che operano all’interno dell’Ateneo”.
Per i laureandi dell’Università di Bergamo sono scattati il divieto di “schiamazzi, cori e condotte inappropriate al contesto” e festeggiamenti eccessivi “quali lancio di petardi, fuochi d’artificio, canti sguaiati, uso di trombe da stadio, travestimenti, brindisi con abbandono di bottiglie e bicchieri nei locali o nei cortili dell’Ateneo”. Vietato anche sostare nei pressi dell’aula dove hanno avuto luogo le proclamazioni e affiggere volantini dentro, fuori, sulle cancellate e nel parcheggio interno alle sedi universitarie.
Prima di poter discutere la propria tesi di laurea, ogni studente dell’Università di Bergamo dovrà d’ora in poi firmare e far pervenire al rettore un documento in cui dichiara di essere a conoscenza delle nuove norme di comportamento – che dovrà essere “adeguato alla solennità della cerimonia” – e si impegna a farle osservare anche ad amici e parenti che saranno presenti alla proclamazione. Pena una segnalazione, da parte dell’ateneo, alle autorità competenti.
Le reazioni degli studenti sono state immediate. Alcuni increduli, altri ironici, altri ancora rassegnati. Ma non mancano gli agguerriti, che di tutte queste norme contro i festeggiamenti eccessivi non vogliono saperne, e sulla pagina Facebook “Spotted: Unibg” dichiarano: “le vostre autodichiarazioni non fermeranno la nostra voglia di fare casino”.