“Una generazione in rivolta”, questo il titolo del meeting euro-mediterraneo in conclusione oggi nella prima università romana organizzato dal Network UniCommon in collaborazione con Link coordinamento universitario. A riunirsi in questa due giorni sono studenti, giovani, sindacati e tutti i principali “attori” dei movimenti e delle proteste che durante quest’anno sono state sulle prime pagine e hanno acceso dibattiti nei paesi del Mediterraneo e in tutta Europa.
L’appuntamento alla Sapienza si pone come il naturale proseguimento del contro-vertice studentesco di Vienna del 2009, della UniCommon march a Londra, ma anche dell’iniziativa svolta in Tunisia attraverso l’organizzazione “uniti per la libertà”. Al centro della riflessione anche l’alleanza, già evocata e in parte praticata nei mesi scorsi, tra il settore della conoscenza – studenti, ricercatori e docenti precari – con quello del lavoro, del precariato e della disoccupazione in generale.
Il comune denominatore di tutti i partecipanti, secondo Alioscia Castronovo, studente di Lettere e del network UniCommon incaricato di trasmettere l’evento in diretta streaming su Unicommon.org, non sono solo le battaglie e le rivolte, ma anche le condizioni di vita. “Viviamo gli stessi conflitti, abbiamo condiviso alcune pratiche politiche come quella del Book Bloc – spiega la studentessa – abbiamo sogni comuni, sperimentazioni comuni e affrontiamo questioni simili: la precarietà delle vite, la disoccupazione, l’assenza di libertà o di democrazia reale e di futuro”.
Nella giornata di oggi si svolge presso la facoltà di Scienze politiche un incontro dal titolo “Saperi in conflitto dall’Europa al Mediterraneo”, per poi passare nel pomeriggio all’appuntamento “Formazione, welfare e precarietà”. Il meeting si conclude con un dibattito al quale parteciperanno il segretario generale della Fiom Maurizio Landini e un esponente del sindacato generale tunisino Ugtt.