La denuncia arriva dal presidente della Commissione Bilancio del Parlamento Europeo, il francese Alain Lamassoure: i fondi sociali europei sono esauriti. I soldi per finanziare l’Erasmus finiranno la prossima settimana, quelli per Ricerca e Innovazione a fine ottobre. Una situazione tanto grave quanto apparentemente inattesa.
La causa dell’esaurimento dei fondi sociali, secondo quanto avrebbe dichiarato Lamassoure, va ricercata nel “comportamento assurdo” dei Governi dell’Unione in materia economica, per quanto riguarda questi ambiti. Come riportato dall’ANSA, secondo il presidente della Commissione Bilancio europea ”Quella dei pagamenti è un’addizione delle richieste che arrivano dagli Stati stessi fatta dalla Commissione Europea” ma “I ministri delle finanze, in buona o cattiva fede, ignorano le domande che vengono dai loro stessi Governi”. Innovazione, Ricerca ed Erasmus, motori della crescita europea, rischiano quindi di rimanere senza benzina.
Se ci sono dubbi sulla regolarità delle cifre richieste dalle capitali, per Lamassoure esiste un solo modo utile per fugarli: rendere pubbliche le cifre stesse e stabilire che l’Unione Europea paghi solo le fatture certificate. I soldi stanziati per Erasmus, Ricerca e Innovazione devono essere ben gestiti, insomma, per evitare di ritrovarsi nella situazione attuale in cui “il fondo sociale europeo non ha più un euro”.
Il problema riguarda già i pagamenti richiesti per il 2012. Il “buco” è infatti di 10 miliardi di euro, che mancano per pagare le fatture di progetti già portati a termine. Se il Parlamento Europeo non emanerà un provvedimento correttivo per il bilancio del 2012, i progetti non finanziati corrisponderanno a 900 milioni di euro per la Spagna, 600 per l’Italia e la Grecia, 400 per la Francia e circa 150 per la Gran Bretagna.
Entro il 4 ottobre 2012 la Commissione Bilancio europea dovrà votare il budget per il fondo sociale 2013, dal quale dipendono i finanziamenti per il proseguimento della Ricerca, i progetti Erasmus e il sostegno all’Innovazione, ma il Consiglio, formato dai Governi dei Paesi aderenti all’Unione, ha deciso di ridurre drasticamente la richiesta della Commissione Europea di aumentare del 6,58 per cento i fondi a disposizione per saldare le fatture presentate dai Governi stessi. Una impasse dalla quale confidiamo che si possa uscire con una presa di coscienza del problema e una soluzione economica a lungo termine.
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