Università Regno Unito, con caro rette meno donne iscritte
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Università del Regno Unito, con le rette alle stelle crollano le iscrizioni femminili

da | Nov 2011 | News | 0 commenti

La Gran Bretagna continua ad incassare i contraccolpi delle ultime decisioni prese in materia di istruzione. Dopo il report del Centro per l’Economia dell’Educazione inglese, è la volta del Servizio di Ammissione a College e Università a diffondere dati preoccupanti sulle iscrizioni alle università britanniche.

Il Servizio, in sigla inglese Ucas, è l’organizzazione responsabile della gestione delle iscrizioni universitarie nel Regno Unito. Recentemente ha pubblicato dati statistici che dipingono una situazione piuttosto problematica.

Da quanto emerge le università britanniche accusano un forte calo nelle “application”. Se nel 2010 sono stati 76.612 i giovani a far richiesta d’iscrizione all’università, quest’anno sono scesi a 69.724, con un calo del 9 per cento. Dato che risulta ancora più interessante se si comparano le domande di iscrizione provenienti dal Regno Unito (-11,9 per cento), dall’Europa (-9,3) e dai paesi extra-europei (+8,8), gli unici ad incrementare le adesioni.

A far maggiormente le spese della triplicazione della retta annua sarebbero le donne. Le iscrizioni femminili sono scese drasticamente, di quasi il doppio rispetto a quelle dei maschi: -10,5 per cento per le ragazze, -7 per i ragazzi. Un dato che contrasta con quello raccolto invece a settembre dal Centro per l’Economia dell’Educazione che aveva messo in luce che sarebbero state le adesioni maschili a calare sensibilmente, crollando di 7,51 punti percentuali.

Previsione azzeccata. Ma ora emerge anche che a subire il crollo sono ancor più i corsi di laurea tipicamente femminili come comunicazione (-40,6 per cento), educazione (-30,4), scienze sociali (-22,1), arti creative (-27,1), mentre soffrono un calo decisamente minore corsi di laurea tradizionalmente ritenuti più “sicuri e maschili” come medicina (-3,1 per cento), legge (-5,2), ingegneria (-3,1). Gli unici a subire un incremento sono, invece, quelli di veterinaria e agricoltura (+5,1 per cento).

Il ministro dell’Università, David Willetts, ha spiegato che è ancora troppo presto per fare previsioni, perché la scadenza principale per le iscrizioni sarà a gennaio. Ma i segnali che il Centro per l’Economia dell’Educazione e il Servizio di Ammissione a College e Università hanno raccolto sono preoccupanti, soprattutto se si pensa che a rimetterci sono le fasce deboli della società.

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