Tubercolosi all’Università di Torino: sono venticinque, su un totale di 163, i tirocinanti di medicina che finora sono risultati positivi al test tubercolinico. L’accertamento è stato disposto nel quadro di un’indagine, che ha un versante penale seguito dalla Procura di Torino, sui casi di Tbc che si sono verificati tra gli studenti che hanno frequentato un corso di medicina interna nell’ospedale delle Molinette.
I giovani ammalati, per ora, sono cinque. Alcuni altri casi sono asintomatici ma sono considerati ad alta infettività. Il tasso dei positivi al test è del 18 per cento. Secondo gli accertamenti degli investigatori, sulla guida degli studenti di Medicina è riportato che la vaccinazione non è obbligatoria, al contrario di quanto disposto dalle leggi vigenti. Per questa ragione la Procura di Torino ha aperto un fascicolo per lesioni colpose.
Gli studenti che hanno contratto la malattia sono stati sentiti negli scorsi giorni dal pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello. A quanto si apprende tutti i ragazzi avrebbero raccontato di non aver avuto informazioni sui casi di tbc tra di loro e di non aver mai dovuto presentare alcun certificato medico nè di essere mai stati sottoposi ad alcuno screening nel loro percorso o a vaccinazioni preventive.
E, visto che non si tratta del primo caso, ora, a Torino, la paura dell’infezione dilaga: dopo i tirocinanti di Medicina, l’endoscopista del Maria Vittoria e una studentessa di liceo, si aggiungono alla lista dei contagi due bimbi di due scuole materne torinesi. Torino e l’area metropolitana registrano fin dal 2009 un’incidenza della malattia da due a cinque volte superiore al resto delle province piemontesi. Per ora, però, epidemiologi e clinici escludono lo stato di allarme.