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Torino: dodici giorni in coda per dare un esame

da | Gen 2009 | News | 3 commenti

Situazione incredibile all’Università di Torino: centinaia gli studenti in fila da giorni per poter svolgere gli esami. Questo caos totale è stato causato da un forfait del nuovo cervellone informatico per la prenotazione online di esami ed esoneri.

La dispendiosa apparecchiatura (è costata 700 mila euro, più 200 mila l’anno per la manutenzione), già in funzione in 43 atenei, non aveva mai creato particolari problemi

Gli studenti torinesi si sono invece trovati in coda per giorni interi, nell’impossibilità di sapere con certezza le date degli esami, senza poter stampare gli statini né il carico didattico. E senza questi due documenti gli esami non si potrebbero neanche sostenere.

Ma le disfunzioni non finiscono qui: moltissimi studenti sono stati rispediti a casa perché la carta per stampare i documenti era finita, o ancora perché accusati dal cervellone di non aver pagato le tasse.

E anche se l’ateneo è corso ai ripari – istituendo un call center di emergenza, facendo intervenire degli esperti informatici e decretando che per questa sessione non saranno necessari gli statini – alcuni docenti si rifiutano di svolgere gli esami in mancanza dei preziosi foglietti di carta.

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Jolly
Jolly
15 anni fa

Questa notizia conferma la poca elasticità mentale di alcuni docenti universitari…non ho parole.

Armando
Armando
15 anni fa

Alcuni docenti…io direi la maggior parte dei docenti. Anzi mi stupisco che a Torino tutti i professori usino un sistema informatico per la prenotazione degli esami.

Federico
Federico
15 anni fa

Sono convinto che l’elasticita mentale dei professori sia direttaemnte proporzionale all’interesse che hanno nel trattare gli studenti come fruitori di un servizio. Allo stesso modo la governance delle accademie non e’ strutturata in maniera tale da favorire un sistema meritocratico allineato a valutazioni della performance di tipo qualitativo, se non forse nella ricerca. cosa ne pensate e quale potrebbe essere la soluzione? cosa fa il governo a riguardo? qual’e’ la dipendenza delle singole strutture dal ministero?… perdonate le mille domande ma la frustrazione e la voglia di contibuire e’ tanta