È composto da 1.430 “cervelli” l’esercito dei Top italian scientists, nelle cui fila “militano” le migliori eccellenze nostrane nel campo della ricerca scientifica. A stilare e aggiornare costantemente questa classifica è l’associazione network Via Academy, che raccoglie studiosi e professionisti italiani in Europa con l’obiettivo di costituire un osservatorio autorevole e indipendente sulla qualità del sistema universitario italiano.
E, ciò che più conta, non tutte le migliori “teste” del Paese hanno fatto le valigie. Secondo il report pubblicato da Via Academy, 1.055 su 1.430 sono gli scienziati italiani di punta che lavorano tuttora nel nostro Paese. Un dato comunque non tranquillizzante, perché dice che quasi un terzo dei nostri migliori cervelli è “in fuga”, per lo più negli Stati Uniti (175) e in Gran Bretagna (49), mentre un buon numero (34) lavora nella vicina Svizzera.
I numeri relativi all’emorragia inoltre sono probabilmente troppo “ottimisti”, dla momento che in questa lista difficilmente troveremo i più giovani tra i migliori scienziati “emigranti”, dal momento per avere cittadinanza nella classifica dei Top italian scientists è necessario un h-index superiore a 30, che di norma si costruisce in 20 anni di carriera accademica. Insomma, i giovani difficilmente sono in questa classifica e con tutta probabilità andrebbero a ingrossare le fila dei cervelli in fuga.
L’ h-index o indice di Hirsch è un indice che corrisponde al numero di pubblicazioni da parte di un autore che hanno ricevuto almeno lo stesso numero di citazioni, nella bibliografia o nel testo di altri articoli. Punto di riferimento è il database di Google Scholar, il più ampio fra quelli disponibili. I limiti dell’indice sono molteplici (come il problema degli articoli a firma multipla, delle autocitazioni e delle differenze intrinseche ai vari settori scientifici) ma ha il pregio di considerare al contempo la produttività e l’impatto del lavoro di un singolo autore sulla sua comunità scientifica di riferimento.
E in tempi in cui la polemica sul divario Sud/Nord si fa sentire in modo particolare, Via Academy fa notare, con l’ultimo report sulla qualità della ricerca nel Sud Italia, come il Meridione sia in realtà scrigno di numerose realtà d’eccellenza: la piccola università di Catanzaro e quella media di Cagliari si piazzano ad esempio fra le migliori della Penisola per densità di Top italian scientists. Benvenuti al Sud… dei cervelloni.