Che Harvard sia in vetta al Times Higher Education World Reputation Rankings 2015, la classifica internazionale che misura il prestigio delle università, è ormai una non-notizia. L’ateneo americano da anni è il dominatore incontrastato delle graduatorie mondiali e nessuno si stupisce più di trovarlo al primo posto.
La vera notizia è, invece, che le università USA arretrano leggermente, cedendo il passo a quelle britanniche. A completare il podio, infatti, sono Cambridge e Oxford, rispettivamente seconda e terza in classifica, che hanno spodestato il MIT di Boston e la Stanford University. E le italiane? Come sempre non pervenute: nessuno dei nostri atenei è riuscito a entrare nella top 100 del Times Higher Education World Reputation Rankings 2015.
Harvard è saldamente al primo posto ormai dal 2011, mentre Cambridge e Oxford hanno guadagnato due posti a testa rispetto all’anno passato. A parte i gradini più bassi del podio, il resto delle prime posizioni è tutto a stelle e strisce: il MIT e Stanford si piazzano al quarto e al quinto posto, seguiti nell’ordine da Berkeley, Princeton, Yale, California Institute of Technology e Columbia University. Il primo ateneo non anglosassone nel Times Higher Education World Reputation Rankings 2015 è l’Università di Tokio, dodicesima.
Per quanto riguarda l’Europa, in totale le università del Regno Unito nelle prime 100 posizioni della classifica sono dodici, due in più rispetto al 2014, grazie all’ingresso degli atenei di Durham e Warwick. Gran Bretagna a parte, l’ateneo meglio piazzato è l’ETH di Zurigo, che ottiene il 15esimo posto. Germania e Francia, pur non brillando, riescono a fare molto meglio dell’Italia: i nostri cugini transalpini piazzano cinque università tra le prime 100, mentre i tedeschi ne hanno sei.
La Cina è ancora indietro rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna. Il primo ateneo cinese nel Times Higher Education World Reputation Rankings 2015 è la Tsinghua University, che si ferma al 26esimo posto. Ma questo è niente in confronto all’Italia. Considerando che alcune delle nostre università – come quella di Bologna – hanno una storia quasi millenaria e la loro reputazione internazionale non riesce a farle entrare nel gotha delle migliori cento al mondo, c’è poco da stare allegri.