Non riuscite a smettere di fare acquisti? Potreste essere affetti da shopping compulsivo. Per diagnosticare questa dipendenza, che – complici i negozi online e le carte di credito – colpisce sempre più persone, un gruppo di ricercatori dell’University of Bergen (Norvegia) ha elaborato un test apposito, grazie al quale è possibile determinare la presenza del disturbo, e una scala che permette di valutare il grado di ossessione dell’individuo.
La Bergen Shopping Addiction Scale promette di diventare uno strumento molto efficace per psicologi e operatori sanitari, che sempre più di frequente si trovano ad avere a che fare con persone con un amore eccessivo per le compere, ma che sovente si trovano in difficoltà nell’individuare i casi nei quali questa passione sconfina nella vera e propria patologia. Sì, perché rispetto ad altre dipendenze, come quella dalle droghe o dall’alcol, lo shopping compulsivo non era mai stato finora studiato in maniera sistematica anche se è in grado di generare conseguenze molto negative nella vita di coloro che ne soffrono.
L’efficacia del test diagnostico per la dipendenza dagli acquisti è stata provata attraverso una sperimentazione condotta su oltre 23mila soggetti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Psychology. Grazie all’impiego di questo nuovo strumento i ricercatori hanno potuto constatare l’esistenza di una serie di caratteristiche comuni tra i soggetti che sono affetti da shopping compulsivo.
Se una maggior incidenza del disturbo tra le donne nella tarda adolescenza o nella prima età adulta era già nota, non si sapeva che ad essere più a rischio sono le persone particolarmente estroverse, che usano gli acquisiti come modo per affermare la propria individualità, e i nevrotici, che comprano per placare la propria ansia e i propri sentimenti negativi. Lo shopping compulsivo sembra invece non essere un problema per coloro che hanno una personalità caratterizzata da scrupolosità, coscienziosità, amore per gli stimoli intellettuali e le novità.