Il test di Medicina e Chirurgia è da sempre uno dei test più temuti, per la sua competitività e selezione. Ma ad ora, le modalità di accesso a questa facoltà stanno cambiando, con l’avvento di una riforma che dovrebbe rivoluzionare la modalità di selezione.
Il Governo e il MUR stanno collaborando per definire una nuova legge che vada a riformare il test di Medicina per l’anno accademico 2025/2026. Dalle news che trapelano parrebbe che la nuova riforma preveda l’eliminazione del test d’ingresso e l’introduzione di un periodo, della durata di sei mesi, aperto a tutti gli studenti che vogliono intraprendere questo percorso. Questo periodo di sei mesi, chiamato semestre-filtro, servirà a valutare le competenze degli studenti in un ambito inerente al campo di studi. I selezionati potranno poi accedere al secondo semestre proseguendo il corso di laurea in Medicina.
Il semestre-filtro, la nuova sfida per gli studenti di medicina
Il semestre-filtro è una delle novità di questa riforma dove i primi sei mesi di corso della facoltà di Medicina sono accessibili a chiunque voglia intraprendere questo percorso. Durante questo periodo gli studenti frequenteranno i corsi e sosterranno degli esami, che serviranno a valutare le competenze e conoscenze ottenute durante il semestre-filtro. L’ammissione al secondo semestre dipenderà dai risultati ottenuti agli esami e della posizione nella graduatoria nazionale, basata sui crediti acquisiti.
Tuttavia questa nuova modalità desta preoccupazioni e varie questioni, tra cui:
- Sovraffollamento. Aprendo il primo semestre a tutti gli studenti, ci potrebbe essere un sovraffollamento delle aule, creando disagi e difficoltà nel seguire le lezioni. La CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha espresso il timore che le risorse docenti potrebbero non essere sufficienti, creando carenze e ristrettezza.
- Omogeneità della valutazione. Potrebbero esserci fenomeni di discrepanza tra i metodi di valutazione nei vari atenei, creando una disparità tra gli studenti di alcuni atenei rispetto ad altri.
Cosa succede se non si supera il semestre-filtro?
Gli studenti che non riusciranno a superare il semestre-filtro potranno comunque mantenere i crediti formativi acquisiti durante il primo semestre ed utilizzarli per iscriversi a percorsi formativi alternativi. In tal modo gli sforzi fatti e il lavoro svolto in quei sei mesi non andrà perso, ma potrà essere utilizzato per continuare il percorso di formazione in discipline correlate alla medicina.
La riforma del test di Medicina è ancora da definire
La riforma definitiva per il test di Medicina del 2025 è ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, quando sarà completato è necessaria l’approvazione della Commissione dell’istruzione, che dovrebbe essere prevista entro la fine di novembre. Una volta approvata, la riforma passerà prima al Senato e poi alla Camera e, se approvato senza ulteriori modifiche, diventerà a titolo definitivo. Il MUR poi avrà 12 mesi a disposizione per definire i decreti.
Ad ogni modo ci sono ancora dei punti da definire con chiarezza per il test di Medicina, tra i quali:
- La definizione delle materie comuni per il primo semestre di aree biomediche e sanitarie ed individuare i corsi di laurea alternativi.
- Inserimento di percorsi di orientamento (PCTO) durante gli ultimi tre anni di scuola superiore, che includono tirocini formativi facilitando l’accesso consapevole alla facoltà di Medicina.
- Selezione dei criteri di valutazione per stilare la graduatoria nazionale e gestire la situazione garantendo omogeneità tra i vari atenei.
Dunque la riforma del test di Medicina cambierà radicalmente l’accesso alla facoltà, l’eliminazione del test di ammissione e l’introduzione del semestre-filtro rappresenta una nuova sfida per studenti ed università che dovranno adattarsi alle nuove modalità.