Con il test d’ammissione a Medicina in inglese 2015, svoltosi oggi nelle varie sedi autorizzate, termina ufficialmente la fase delle prove di selezione per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale per l’anno accademico 2015-2016. I posti in palio, quest’anno erano 370, che 3.918 candidati si sono disputati a partire dalle ore 14.00 negli atenei italiani e nei corrispondenti orari a seconda del fuso locale nelle sedi estere.
In virtù dell’elevato numero di aspiranti in rapporto ai posti disponibili, a riuscire a meritarsi l’immatricolazione sarà meno di uno studente su dieci. Nella lotta per il successo i candidati del test d’ammissione a Medicina in inglese 2015 si sono dovuti misurare con un questionario composto da 60 domande a risposta multipla, con un tempo massimo di svolgimento pari a 100 minuti.
Il test d’ammissione a Medicina in inglese 2015 rappresenta ancora una novità, essendo stato introdotto solo negli ultimi anni, eppure, dopo gli entusiasmi iniziali, anch’esso non è riuscito a sottrarsi al trend negativo che ha interessato quasi tutte le prove di quest’anno. Basti pensare che nel 2013 i candidati furono quasi 6mila per un numero di posti più esiguo: 194 per studenti comunitari e non comunitari residenti in Italia e 96 per quelli residenti all’estero.
Le cause di questo fenomeno sono in parte identiche a quelle del parallelo calo di aspiranti registrato per i tradizionali corsi di laurea in Medicina e Chirurgia (riduzione delle possibilità economiche delle famiglie, divario tra numero di laureati e borse di specializzazione, ecc.), e in parte da imputare al ridotto numero di posti disponibili e al ristretto numero di atenei – appena 10 – che offrono tali percorsi di studio. Quest’insieme di fattori ha probabilmente scoraggiato molti dal tentare il test d’ammissione a Medicina in inglese 2015.
Con la prova odierna, la stagione delle selezioni per i corsi a numero programmato a livello nazionale si conclude, ma non si spengono i riflettori su un argomento sempre molto caldo. In primis perché si attendono le graduatorie, in secondo luogo perché neppure quest’anno sono mancate le segnalazioni di irregolarità che, com’è prevedibile, si porteranno dietro il consueto strascico di polemiche e ricorsi al TAR.