È venuto il momento di iniziare a pensare alla tesi e ti stai arrovellando sulla scelta tra tesi sperimentale e compilativa. Soprattutto, magari, ti stai chiedendo quale sia la differenza tra queste due tipologie e cosa ti convenga fare.
È normale avere dubbi di questo tipo ed essere disorientati circa il da farsi. Ma niente paura!
In questo articolo ti aiuteremo a capire qual è il tipo di tesi che fa per te, in modo che tu possa evitare di compiere una scelta di cui poi potresti pentirti.
Nel dettaglio, ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere riguardo alle seguenti questioni:
- Cos’è una tesi sperimentale?
- I vantaggi della tesi sperimentale
- Gli svantaggi di questa tipologia di tesi
Cos’è una tesi sperimentale?
Una tesi sperimentale è un lavoro nel quale si presenta una ricerca innovativa. La sua caratteristica principale è, dunque, l’originalità.
Normalmente questa tipologia di tesi è più diffusa nei corsi di laurea del ramo tecnico-scientifico ed economico-statistico. Inoltre, è il tipo di tesi prediletto da una grande fetta dei laureandi in scienze psicologiche e scienze sociali. Invece, è un po’ meno comune in ambito umanistico.
La tesi sperimentale è spesso chiamata anche tesi di ricerca. Questo perché rappresenta una vera e propria ricerca scientifica, solo che è in scala leggermente ridotta. Di solito, infatti, non si può beneficiare dei finanziamenti che consentono di condurre studi ed esperimenti molto lunghi e articolati.
In parole semplici potremmo dire che una tesi sperimentale è un lavoro che parte da un’ipotesi ben precisa e cerca di dimostrarla attraverso una serie di indagini qualitative e/o quantitative. Ad esempio, mediante lo svolgimento di sondaggi, la conduzione di esperimenti, la realizzazione di campionamenti e analisi di laboratorio, lo sviluppo di prototipi, ecc.
Sostanzialmente, quindi, si tratta di un lavoro molto più pratico, rispetto a quello previsto per una tesi compilativa.
Tuttavia, non immaginare che scegliere una tesi di ricerca significhi non dedicarsi affatto all’approfondimento teorico. Qualunque lavoro di questo tipo, infatti, non può prescindere dalla conoscenza del contesto scientifico/culturale nel quale s’inserisce.
Pertanto, sarà comunque necessaria un’accurata ricerca bibliografica preliminare. Solo se il tuo lavoro sarà ben documentato, le metodologie d’indagine che sceglierai e i risultati ai quali giungerai potranno avere sufficiente autorevolezza.
I vantaggi della tesi sperimentale
Tra i principali vantaggi della tesi sperimentale c’è, per prima cosa, la possibilità di dare spazio alla propria creatività e realizzare un lavoro dalla fortissima impronta personale.
La tua ricerca, infatti, verterà su un argomento mai affrontato prima, oppure analizzerà una tematica nota in un modo assolutamente innovativo. In entrambe le ipotesi, sarai chiamato a mettere in campo la tua capacità di immaginare soluzioni inedite e pensare al di fuori degli schemi precostituiti.
Ciò ti permetterà di sentire il lavoro molto più “tuo”, rispetto a quanto accadrebbe con una tesi compilativa. Di conseguenza, anche la soddisfazione che proverai nello scrivere la tesi e nel presentarla in sede di discussione sarà maggiore.
Scrivere una tesi sperimentale potrebbe, inoltre, consentirti di raggiungere un punteggio della tesi più alto. Essendo lavori solitamente più complessi, le tesi di ricerca sono spesso valutate di più. Questo anche in ragione del fatto che hanno maggiore probabilità di avere un impatto scientifico/culturale, vista la loro originalità.
I professori, poi, generalmente apprezzano lo spirito d’iniziativa e sono più interessati a leggere tesi “insolite”, rispetto a lavori che ripetono per l’ennesima volta cose ben note.
Ricorda anche che scegliere questa tipologia di tesi può aprirti le porte per proseguire la carriera accademica. Una buona tesi sperimentale, infatti, può essere ampliata e approfondita per trasformarla in un progetto di ricerca che potrebbe farti vincere un concorso di dottorato.
Anzi, potremmo dire che, se la tua intenzione è quella di frequentare un corso di dottorato, la tesi sperimentale diventa quasi una scelta obbligata.
Gli svantaggi di questa tipologia di tesi
Scegliere una tesi sperimentale comporta, tuttavia, anche degli svantaggi. Il primo è sicuramente quello di dover condurre il proprio lavoro in completa autonomia.
Poiché ti concentrerai su una tematica mai esplorata prima o affronterai un problema noto in modo del tutto nuovo, non avrai a disposizione i punti di riferimento che invece ha chi ha scelto una tesi compilativa.
Pertanto, se non avrai ben chiaro fin dall’inizio quali sono i tuoi obiettivi e il modo in cui intendi procedere per raggiungerli, potresti trovarti disorientato e realizzare un lavoro confuso e non all’altezza delle aspettative.
Inoltre, se non sei dotato di un carattere determinato e non sei per natura incline a sostenere con forza le tue idee, questa tipologia di tesi forse non è adatta a te. Chi sceglie una tesi di ricerca, infatti, deve essere pronto a difendere con convinzione la propria visione sia davanti al relatore, in fase di stesura, che in seguito davanti alla commissione di laurea.
Infine, un particolare aspetto che non dovresti ignorare nella scelta tra tesi sperimentale e compilativa è il tempo.
Normalmente le fasi di ricerca, raccolta dei dati, conduzione di eventuali esperimenti, ecc. sono abbastanza lunghe. Tra l’altro, essendo spesso piuttosto articolate, presuppongono una dedizione quasi totale, che difficilmente lascia spazio allo studio o alla frequenza delle lezioni.
Di conseguenza, non solo questa tipologia impone di aver già completato (o quasi) gli esami prima di essere intrapresa, ma costringe anche a dedicarsi alla tesi per un periodo di tempo sensibilmente maggiore.
Tieni presente che non è poi così raro che una buona tesi sperimentale richieda un intero anno di lavoro. Solo tu, in base alle tue ambizioni e alle tue aspettative, puoi sapere se ne valga o meno la pena.