In fuga sì, ma pur sempre italiani: i cervelli nostrani all’estero sono sempre più numerosi, e noi continuiamo a perderli. Per questo motivo che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, hanno presentato ieri alla Farnesina un’iniziativa ad hoc per coltivare queste risorse anche “a distanza”.
L’idea, esposta nel corso del convegno “Gli scenziati italiani nel mondo e la crescita del Paese”, riguarda una vera e propria piattaforma informatica che permetterà di mettere in collegamento istituzioni, università, centri di ricerca e imprese attive nel settore dell’innovazione, che potranno così condividere e scambiare informazioni su programmi e opportunità di ricerca. A creare questo progetto di “networking” ci sta pensando una task force composta da esponenti del governo e del mondo della ricerca.
L’obiettivo, ha spiegato il capo della diplomazia italiana, è quello di “sviluppare una mobilità di talenti” sul piano internazionale. “Un primo passo – ha poi aggiunto – sarà la realizzazione di un’applicazione per tablet e smartphone, a cui si comincerà a lavorare già nei prossimi giorni, che faciliterà l’accesso alle banche date dei due ministeri, che già offrono informazioni scientifiche e tecnologiche, come i database Riset e Davinci della Farnesina“.
Il nuovo network si baserà sulla tecnologia fornita dalla multinazionale Crowdengineering, azienda che opera tra la California e l’Italia, che ha annunciato la sua disponibilità a fornire il software gratuitamente. Il principio, comunque, è quello del crowdsourcing, termine coniato dal magazine Wired nel 2006, che identifica la collaborazione online di un’ampia gamma di soggetti tesi ad elaborare un progetto unico.
“Ci sono tutti i presupposti per superare il concetto negativo e obsoleto di fuga dei cervelli e per cogliere le opportunità offerte dalla mobilità dei talenti”, ha affermato Terzi. Per il ministro Profumo, anch’egli promotore del rilancio del nostro Paese in tema di ricerca e innovazione, “l’Italia non deve più essere un follower ma una lepre. In questi anni non è stata data molta attenzione alla ricerca, siamo stati distratti e oggi non possiamo più farne a meno”.
Lo scorso febbraio, era stato già Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, ad esortare Profumo nella risoluzione del problema della fuga delle risorse italiane più brillanti all’estero, chiedendo anche un incontro con i rettori degli atenei pugliesi. La preoccupazione maggiore riguarda la perdita, per il Belpaese, di dinamismo culturale e di valore aggiunto, a causa della mancanza di fondi e di posti di lavoro.
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