Un aumento del valore delle borse di studio per arginare l’emorragia di studenti internazionali: è la decisione che ha assunto il governo svedese in seguito al forte calo delle iscrizioni degli studenti provenienti da tutto il mondo da quando il Paese scandinavo ha approvato l’introduzione delle tasse universitarie. Fino al 2010, infatti, in Svezia studiavano gratuitamente sia gli studenti svedesi che quelli provenienti dall’estero.
Da quest’anno, invece, il governo ha deciso di introdurre tasse universitarie per i “non svedesi”. Per ovviare al problema il governo ha emesso la Swedish Tuition Fee Waiver per studenti meritevoli di tutto il mondo. In più, per i cittadini di 12 Paesi con cui la Svezia ha i programmi di cooperazione allo sviluppo. è stata introdotta la Swedish Institute Study Scholarship. Entrambi i programmi sono volti a erogare borse di studio agli studenti stranieri meritevoli.
Il governo ha avuto un occhio di riguardo sull’argomento anche nelle previsioni di bilancio per il 2012. Al primo sistema di incentivi verranno garantiti 60 milioni di sek, il doppio rispetto all’anno scorso, e per il secondo si passa dai 30 ai 50 milioni, il tutto per garantire un maggior numero di borse e assegni più “sostanziosi”.
Ma non sarà certamente l’aumento delle borse di studio a risolvere il problema della fuga degli stranieri. Il numero di studenti internazionali è diminuito in un anno dell’80 per cento circa, dagli 8mila del 2009-10 ai 1.400 di quest’anno. Nel 2011 il programma di borse di studio ha attirato 7.026 richieste, di cui solo 105 concesse. Basti pensare che all’Università di Lund l’anno scorso si erano immatricolati 600 studenti stranieri. Quest’anno 220, di cui 143 hanno dovuto pagare le tasse senza alcun supporto.
Il timore per il sistema di istruzione superiore svedese è ora quello di perdere in internazionalizzazione e qualità, ma non potendo fare a meno delle tasse degli studenti stranieri, le università svedesi chiedono al governo di migliorare i servizi agli studenti e la didattica per diventare sempre più competitive a livello internazionale.
ma non è un provvedimento che riguarda solo gli studenti fuori UE?
Hai ragione Filippo, non l’abbiamo specificato. Grazie mille per il chiarimento.