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Studiare all’estero: il percorso per conseguire il PhD

da | Giu 2022 | Studiare all'estero | 0 commenti

La carriera accademica, al di là di tutte le difficoltà che comporta, incarna ancora un indubbio fascino. 

Il PhD è un obiettivo molto importante per gli studenti che intendono procedere con il proprio percorso di formazione all’estero, per lavorare nell’ambito della ricerca. Non sono pochi i ricercatori che, dopo essersi formati all’estero, decidono di tagliare i ponti con il proprio Paese di origine e di coltivare la propria carriera altrove.

Svolgere un dottorato all’estero è un’esperienza preziosa per entrare in contatto con culture diverse e per aprirsi a opportunità di lavoro in altri Paesi. Tra le più importanti destinazioni vi sono USA, Gran Bretagna, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Canada.

Cos’è il PhD?

Il PhD (Philosophiae Doctor, dottore di filosofia) è il dottorato di ricerca estero, nonché il massimo grado universitario raggiungibile. Il PhD è una qualifica che si può raggiungere nei Paesi che presentano il sistema di formazione anglosassone, come Gran Bretagna, Canada, Australia, USA, Nuova Zelanda.

Si tratta di un livello di formazione avanzato che è accessibile per chi ha conseguito un Master Degree oppure una equivalente laurea specialistica in Italia.

Questo titolo viene rilasciato a coloro che producono un lavoro indipendente e originale che contribuisce alle conoscenze di un dato settore.

Il dottorato all’estero prevede di analizzare la letteratura su un dato argomento in modo da selezionare informazioni aggiornate e attendibili su un dato periodo. Si procede con un proprio lavoro di ricerca di informazioni e alla raccolta dei risultati. Ciò porta alla realizzazione di una tesi che tiene conto anche delle conclusioni personalmente sviluppare.

Generalmente la tesi si aggira sulle 80.000 parole escludendo note a piè di pagina, riferimenti e bibliografia. Si procederà poi a discutere la tesi di fronte a una commissione accademica.

Come svolgere un phD all’estero

Studiare all’estero ovviamente è una fase della vita che richiede preparazione per superare le varie difficoltà pratiche che ci si troverà ad affrontare.

Un dottorato si svolge nell’arco di 3 / 5 anni. In questo periodo lo studente, che riceve una retribuzione mensile, segue corsi e conferenze nel rispetto delle scadenze prefissate.

Per realizzare un dottorato all’estero occorre:

  • padroneggiare un livello sufficiente di inglese letto e parlato
  • Sottoporre una proposta di ricerca
  • Avere svolto una esperienza lavorativa importante nel settore
  • Avere maturato una pubblicazione o una esperienza di ricerca (facilita l’ammissione al PHD)

Ovviamente, una volta in possesso di tutti i requisiti necessari, bisogna trovare un modo per mantenersi. Le università possono concedere dei finanziamenti, da questo punto di vista i tutor universitari possono aiutare a orientarsi tra le varie opportunità a disposizione degli studenti.

L’Institute of International Education gestisce i programmi Fulbright destinati proprio agli studenti italiani. Negli Stati Uniti i dottorandi arrotondano lavorando come assistenti di ricerca o all’insegnamento, secondo contratti tra gli enti universitari e gli studenti concessi fino a quando questi ultimi mantengono determinati risultati minimi.

In genere i dottorandi all’estero ricevono retribuzioni maggiori di quelle italiane, tenendo in considerazione comunque il costo della vita spesso maggiore. Anche le retribuzioni post dottorato conseguite all’estero si presentano più alte di quelle italiane (1.496 euro in Italia contro 2.295 euro negli altri Paesi). Sono previsti anche accordi tra i vari Paesi in modo da evitare la doppia tassazione e pagare le tasse soltanto nel proprio Paese di residenza.

Come ottenere il riconoscimento del dottorato italiano all’estero

Devi sapere che il riconoscimento del dottorato italiano all’estero non è automatico. occorre quindi ottenere il riconoscimento del titolo di studio. Occorre quindi sottoporre una richiesta di riconoscimento tramite una procedura valutativa secondo i criteri del sistema estero.

Per ottenere l’equiparazione del dottorato di ricerca ottenuto all’estero con il dottorato di ricerca italiano bisogna ricevere la dichiarazione di valore dell’ambasciata. Bisogna quindi ottenere dalla segreteria il certificato che attesta il conseguimento del titolo di dottore di ricerca, farne una fotocopia e portarla al Ministero dell’istruzione del Paese dove si è conseguito il dottorato per chiederne il riconoscimento legale.

Una volta ottenuta la certificazione bisogna farla tradurre in italiano con la sua firma e consegnarla all’ambasciata, dove si occuperanno di redigere la dichiarazione di valore in loco, specificando la durata minima del corso di studi. A questo punto, si può inviare il tutto al MIUR.

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