Dopo le proteste, anche violente, contro l’aumento delle tasse universitarie, gli atenei britannici subiscono un altro duro colpo: sempre più giovani i sembrano preferire la concorrenza d’Oltreoceano e lasciano il loro paese per un college Usa.
Le motivazioni? Aumento delle tasse e abbassamento degli standard universitari in primis. E così preferiscono Cambridge, ma nel Massachussets, sede di una delle più prestigiose università private americane: Harvard. Secondo quanto affermano il Guardian e il Telegraph, l’Ivy League delle Ancient Eight – la lega delle otto università storiche e più elitarie degli Stati Uniti – ha registrato, rispetto all’anno scorso, un notevole aumento del flusso di studenti provenienti dal regno di Sua Maestà Elizabeth II.
Stando al Guardian è la Harvard university, che da sempre si gioca il primo posto del podio con l’University of Cambridge (quella inglese), a raccogliere il maggior numero di adesioni, vedendo salire le “application” provenienti dal Regno Unito di oltre un terzo negli ultimi dodici mesi. Il Telegraph riporta altri dati in base ai quali Yale è passata dai 15 studenti del 2006 ai 25 del 2009 ai 36 dell’anno scorso. La Columbia ha registrato 178 studenti britannici nel 2009, ne contava 164 nel 2008 e 151 nel 2003. Un trend destinato a crescere anche quest’anno.
Ma non sono solamente le Ancient Eight a registrare aumenti di domande provenienti dal Regno Unito. La Berkeley University ha avuto 166 domande rispetto alle 130 dell’anno scorso. In Europa, l’Università di Maastricht, Olanda, ha riportato un aumento di richieste dalla Gran Bretagna di dieci volte rispetto all’anno scorso. Segno che l’emigrazione studentesca non è soltanto extra continentale.
L’esodo sembra ancor più preoccupante se si pensa che studiare in un’università americana costa a uno studente inglese 37.000 sterline (60.000 dollari) l’anno, contro le 9.000 sterline delle università della madrepatria. Gli studenti inglesi, però, hanno contestato duramente la recente triplicazione delle tasse universitarie.
Probabilmente il fatto che le proteste non siano state prese in considerazione dal governo britannico ha provocato una serpeggiante disillusione negli istituti universitari britannici che, fra le altre cose, soffrono di un abbassamento dello standard e di un deficit di posti disponibili.
Tra le ragioni che spingono gli studenti inglesi ad emigrare nei college americani c’è anche la filosofia che anima le università americane e che enfatizza una dimensione olistica dell’essere umano. Grandemente apprezzate sono, infatti, tutte quelle attività extracurriculari, come suonare uno strumento musicale o dedicarsi alla recitazione, che contribuiscono a creare “the whole man“, a rendere uno studente più completo. Un atteggiamento che affascina sicuramente più di uno giovane motivandolo a partire dal Regno Unito alla volta dei mitici States.