Due studenti sono stati uccisi nell’ultima settimana nel corso del ripetersi di manifestazioni antigovernative in Iran ispirate dagli eventi dell’Egitto, della Tunisia e degli altri Paesi maghrebini. Il funerale di uno degli studenti ha scatenato ulteriori scontri a Teheran, tra notizie di disordini in altre città universitarie. Altri due studenti, Mohammed Mokhtari e Sanee Zhaleh della Tehran University of Fine Arts, sono stati colpiti da colpi di pistola durante le manifestazioni di Teheran.
La protesta è una reazione alla decisione del governo che dal 2009 ha confinato agli arresti domiciliari i leader dell’opposizione studentesca. Secondo gli analisti la strategia del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è stata quello di isolare l’opposizione del movimento degli studenti che è tra quelle che più impensieriscono il potere centrale. In Iran, infatti, circa la metà della popolazione, 70 milioni di persone, ha un’età tra i 15 e i 30 anni.
Ai funerali dei due studenti uccisi hanno partecipato studenti da tutto il Paese. E la rivolta continua, ancora più arrabbiata. Gli studenti sono in prima linea pronti a tutto per ottenere le libertà che hanno i loro coetanei nei paesi occidentali.
Le proteste sono ispirate agli eventi di Egitto e Tunisia, ma già due anni fa in Iran erano accaduti episodi analoghi. Ma, mentre l’Egitto e la Tunisia hanno raggiunto i loro obiettivi molto rapidamente (la rimozione del presidente egiziano Mubarak e quella del tunisino Ben Ali) in Iran il potere di Ahmadinejad è molto più stabile e la censura – come sta avvenendo anche in Libia – rende molto più difficile la lotta dei manifestanti.
Dal 2009, l’università iraniana è diventata sempre più repressiva e le autorità hanno fatto di tutto per frenare il dissenso. Ma gli iraniani continuano a mobilitarsi e tra i manifestanti un buon 60% è costituito da studenti. E non solo a Teheran: agitazioni studentesche si sono verificate anche nelle città di Shiraz, Isfahan, Rasht, Mashhad e Kermanshah e centinaia di studenti sono stati arrestati.
Farhad Fathi, segretario dell’organizzazione degli studenti riformisti della Qazvin International University è stato arrestato il 14 febbraio, è stato espulso dall’università e si trova a dover affrontare quattro mesi di pena detentiva con la condizionale. Anche Faezeh Hashemi, figlia dell’ex presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani, è stata arrestata dalla polizia nel centro della capitale iraniana mentre manifestava contro il governo.