Il Tar di Milano ha confermato il provvedimento applicato dall’Università Bocconi nei confronti di uno studente resosi responsabile di atti omofobi nei confronti di altri studenti dell’ateneo e dell’associazione Best (Bocconi Equal Students): un anno di sospensione dal corso di studi e una macchia indelebile nel curriculum accademico. Il giovane avrebbe fatto ricorso al tribunale contro la sospensione, ma la sentenza conferma la decisione presa dall’ateneo. Ne dà notizia con un comunicato il Cig Arcigay Milano.
Lo studente è stato infatti riconosciuto colpevole di “palesi violazioni del rispetto della dignità degli omosessuali”, atti risalenti allo scorso maggio, quando un giovane sarebbe stato pesantemente insultato e aggredito dopo aver sorpreso dei ragazzi intenti a strappare e danneggiare i manifesti dell’associazione per la la giornata contro l’omofobia del 17 maggio.
Nei giorni successivi altri manifesti dell’associazione Best sarebbero stati imbrattati con le scritte “l’hiv la vostra punizione” e “i froci si curano a Zyklon b”, chiaramente inneggiante all’Olocausto. Atti gravi, secondo i giudici, che costituiscono una grave forma di intolleranza verso persone con preferenze sessuali invise allo studente, che è arrivato ad auspicare nei loro confronti un comportamento analogo a quello che i nazisti riservarono agli ebrei nei campi di sterminio. Confermata dunque la sospensione da esami e lezioni per un anno imposta dalle autorità accademiche della Bocconi.
“La notizia in sè fa piacere – ha commentato Marco Mori, presidente del Cig Arcigay Milano – ma in questo Paese le persone lgbt non possono sperare sempre nella saggezza dei giudici, e vivere in un Paese dove un omofobo può chiedere a un tribunale di autorizzare l’esercizio della propria omofobia. È una situazione che fa paura. Occorre che al più presto il Parlamento capisca che queste situazioni non possono essere lasciate al caso e dire una volta per tutte che le azioni omofobiche sono contrarie alla legge”.
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