Da studente modello a ladro. Per questa ragione un ragazzo di ventidue anni, laureato con il massimo dei voti, è stato fermato dalla questura di Milano: nella sala studi della Bocconi, infatti, ha rubato in pochi giorni sei computer, lasciati incustoditi dai colleghi durante la pausa pranzo. A incastrarlo un video, ottenuto dalle telecamere a circuito chiuso del famoso ateneo. I pc sottratti potrebbero anche essere di più.
Non si conoscono ancora le ragioni per cui tale studente abbia potuto trasformarsi in ladro. Originario di Napoli, sembrerebbe non avere problemi economici, perché di famiglia benestante. Conseguita la laurea triennale in Economia alla Bocconi, ora il giovane è iscritto alla specialistica in Economia aziendale e sociale. Intanto, si sarebbe “divertito” a derubare gli altri studenti, mentre questi lasciavano i propri pc nei box-studio, che si trovano al secondo piano dell’ateneo, per andare a pranzare.
Oltre a diversi problemi con la giustizia, lo studente rischia adesso ben tre anni di sospensione. La prestigiosa università di Milano, infatti, sembra non volerla far passare liscia al giovane ladro. A settembre si riunirà il prossimo consiglio e proprio in quell’occasione si deciderà definitivamente sul provvedimento da adottare.
In seguito a una serie di denunce, gli agenti del commissariato Ticinese hanno nei giorni scorsi provato a cogliere in flagrante il presunto ladro, lasciando computer e lettori mp3 incustoditi nei box utilizzati dagli studenti. Non sono riusciti nell’intento, ma hanno comunque individuato il ragazzo grazie a delle immagini girate dalle telecamere di sorveglianza (qui sotto il video).
Grazie a questa prova, gli inquirenti hanno ottenuto dal magistrato l’autorizzazione per perquisire la casa milanese in cui lo studente vive assieme al fratello, anche lui iscritto alla Bocconi. Entrambi erano assenti, ma gli agenti sono riusciti comunque a entrare grazie a un vicino. Qui sono stati trovati tre computer, di cui solo uno appartenente con certezza al giovane, mentre su un altro è ancora al lavoro la polizia postale. Raggiunto dagli agenti nella casa di Napoli, dove intanto era ritornato, il ragazzo non è riuscito a dare delle spiegazioni convincenti ed è stato perciò fermato.
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