Su test d’ammissione e numero chiuso si discute da anni, tra chi ne vorrebbe l’abolizione e chi crede siano un utile strumento di selezione dei più motivati e meritevoli. Il fronte dei contrari negli anni ha provato in tutti modi a mandarli in pensione con manifestazioni, raccolte di firme e ricorsi, ma senza successo. Adesso Unione degli universitari (Udu) e Rete degli studenti medi hanno lanciato una nuova forma di lotta: una fotopetizione sul web. E i volti di centinaia di ragazzi e ragazze, con in mano un foglio che riporta la scritta “#stopaltest io ci metto la faccia”, stanno letteralmente invadendo i social network per dire basta a un sistema ritenuto ingiusto.
La fotopetizione “#stopaltest io ci metto la faccia” è un’iniziativa che nasce dal malumore generale che affiora ogni anno in concomitanza con i test d’ammissione. I comportamenti sospetti e le procedure dubbie nello svolgimento delle prove, del resto, non sono mancati neppure quest’anno, basti pensare a quanto accaduto a Bari, dove è stata riscontrata addirittura l’assenza di una busta contenete il questionario di Medicina e Odontoiatria. “Come ogni anno – dichiara Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Udu – a rimetterci sono gli studenti, danneggiati da un sistema già di per sé iniquo, a cui si sommano centinaia di irregolarità“.
Per Alberto Irone, portavoce della Rete degli studenti medi, l’obiettivo di questa fotopetizione è piuttosto chiaro: far “pervenire le centinaia di volti danneggiati dai test, per dire no al numero chiuso e ai test d’ingresso”. Studenti, insegnanti e genitori che in questi anni hanno subito la lotteria dei test, più tutti gli altri che ritengono che le prove d’ammissione all’università siano solo uno strumento ingiusto, possono ora esprimere il proprio dissenso “mettendoci la propria faccia” con l’hashtag #stopaltest, per provare a farli sospendere una volta per tutte. Un modo assai particolare per ottenere finalmente “un’università libera, democratica e aperta a tutti”.
Ma non c’è solo la fotopetizione “#stopaltest io ci metto la faccia”. La battaglia, infatti, continua anche su altri fronti e tutti i partecipanti ai test d’ammissione dei giorni scorsi sono invitati dalle associazioni studentesche a segnalare ciò che in sede di esame non si è svolto secondo le norme di trasparenza e imparzialità, per vedere se ci siano gli estremi per intentare dei ricorsi.
mio figlio, tra qualche anno, avrà il diritto di accedere alla facoltà che desidera. Il nostro dovere è dare possibilità a tutti di conseguire la laurea che desiderano. Ci sono ragazzi che fino alle scuole medie non sanno quel che fare del loro futuro, poi l’illuminazione giunge e il numero chiuso è una barriera inutile. Lasciate che tutti possano trovare il loro futuro…..Senza pensare un pochino che, dove c’è numero chiuso, ci sono raccomandati, questa è l’italia. L’accesso alla facoltà desiderata dovrebbe essere possibile anche con un voto basso alla maturità. questo è il mio pensiero di mamma.