Sono in rosa le immatricolazioni per la laurea triennale: su un campione di 9 Atenei italiani (Bergamo, Brescia, Insubria, Milano, Milano Bicocca, Pavia, Pisa, Sant’Anna di Pisa e Palermo) e 39.998 intervistati l’iniziativa interuniversitaria Stella segnala, nel contesto di un’indagine occupazionale sull’inserimento nel mercato del lavoro, che la percentuale di donne che si iscrive ai corsi triennali sale nel 2007 a 63,8% rispetto all’anno precedente (61%).
Questo è uno dei dati che emergono dal rapporto Stella sulle indagini occupazionali 2009 in relazione ai laureati degli ultimi due anni accademici, presentato questa mattina a Pisa durante una giornata di convegno alla presenza, tra gli altri, del rettore dell’ateneo Marco Pasquali, e del vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli.
Secondo l’indagine Stella il rapporto rimane equilibrato per la laurea specialistica (53,1% le donne, 46,9% gli uomini). Per quanto riguarda l’affacciarsi al mondo del lavoro i dati rimangono invariati rispetto all’anno precedente: il 56,4% dei laureati si propongono sul mercato del lavoro, una volta conseguita la laurea triennale (tale percentuale era del 55,3% l’anno prima).
I laureati maschi confermano una maggiore propensione a proseguire gli studi invece di proporsi sul mercato del lavoro subito dopo la laurea triennale, con percentuali praticamente identiche a quelle dello scorso anno: 45,7% contro il 37,8% delle femmine.
Anche l’età rimane una discriminante significativa rispetto alle scelte post-laurea: fra i giovani (meno di 23 anni) solo il 42% si propone sul mercato del lavoro, mentre tra i meno giovani (più di 30 anni) tale percentuale supera il 90%. Le percentuali di laureati ancora in cerca di occupazione sono sostanzialmente in linea con quanto rilevato lo scorso anno.
Un’altra discriminante ai fini del proseguimento degli studi è il voto di laurea, anche se in misura meno netta che in passato: a fronte di un 66,5% di laureati con voti compresi fra 66 e 90 che si propongono sul mercato del lavoro (lo scorso anno era il 70,8%) solo il 50,5% di quelli con voti compresi fra 106 e 110 e lode fa tale scelta (lo scorso anno era il 47,9%).