È cominciata questa mattina al centro Frentani di Roma la due giorni che vede coinvolti studenti, ricercatori, docenti precari, ma anche intellettuali, sindacati e associazioni del settore della conoscenza. L’obiettivo degli Stati generali della conoscenza è quello di definire una proposta comune che renda i cittadini protagonisti del rinnovamento di cui i sistemi formativi e di ricerca del nostro Paese necessitano.
Proprio al “disinvestimento nei sistemi di formazione pubblica” è dedicata la prima parte della riflessione, con un focus sull’acuirsi delle diseguaglianze e sul venir meno di valori tutelati dalla Carta costituzionale. Lo schieramento di sigle che hanno aderito alle due giornate di confronto è molto ampio e variegato, ma tutti i partecipanti si sentono accomunati dall’esigenza di restituire centralità alla conoscenza come bene comune.
Tra i promotori molte sigle del mondo dell’università e della ricerca – come i dottorandi dell’Adi, la Rete della conoscenza e la Rete29Aprile – ma anche associazioni impegnate nel sociale come Arci, Libera, Tavola della pace e Legambiente e realtà del mondo della scuola: l’Associazione italiana maestri cattolici, il Coordinamento genitori democratici, il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti, il Coordinamento nazionale dei professori associati, il Comitato insegnanti precari, il Forum permanente per l’educazione degli adulti e la Federazione nazionale degli insegnanti.
La giornata di oggi ha avuto inizio con l’introduzione della sociologa Marianella Sclavi, esperta di metodologie partecipative, per poi proseguire con quattro seminari basati sullo scambio di esperienze. Domani, invece, è previsto l’intervento di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele.
L’appuntamento capitolino, che segue di pochi giorni quello degli studenti euromediterranei, si concluderà con l’individuazione di un percorso comune da seguire per rinnovare il sistema dell’istruzione e della ricerca, partendo dall’individuazione “delle modalità attraverso le quali realizzare la garanzia costituzionale del diritto dei giovani al futuro” spiega una nota di Flc-Cgil , secondo la quale è importante intervenire sia su scuola università e ricerca pubblica – ridefinendone finalità, ruolo e funzioni – sia sui sistemi produttivi, costruendo un nuovo modello di sviluppo fondato sulla solidarietà e giustizia e sulla sostenibilità ambientale”.