Uno studente gay vittima di violenza alla statale di milano
A breve a tutti i lavoratori dell’
Università Statale di Milano sarà fornito un
codice etico di comportamento da controfirmare per poter prestare i propri servizi all’interno dell’ateneo.
Il documento non è ancora stato completato, ma così è stato deliberato dal Senato accademico che si è trovato a dover gestire un
episodio di omofobia ad opera di uno dei ragazzi che si occupano della manutenzione, nei confronti di uno studente di Biologia. A seguito della denuncia del giovane, il Senato ha così incaricato l’ufficio legale di individuare il responsabile, e il comitato delle pari opportunità di studiare “una risposta educativa” all’accaduto.
L’episodio è accaduto meno di un mese fa: Giacomo, 19enne, stava appendendo volantini che promuovevano un cineforum gay nella sede dell’ateneo di via Celoria, quando un ragazzo lo ha attaccato insultandolo e inneggiando alla violenza: “Voi siete la feccia dell’umanità, per voi non c’è posto”. Grazie alla
presenza di testimoni all’accaduto, si è così ribadito al fatto che a insultare Giacomo non era stato uno studente, ma un giovane lavoratore dell’azienda che fa manutenzione.
“Purtroppo i manifesti delle nostre iniziative vengono quasi sempre strappati – dice Saverio Romani, un portavoce alla Statale di Milano che difende la vittima dell’accaduto – e spesso veniamo insultati in modo plateale, tanto che stiamo discutendo se fare ronde in università, armandoci di telecamera. Il problema è che molti hanno
paura di denunciare“.
Considerato l’episodio e tali dichiarazioni, la Statale, oltre a dotarsi di un
codice etico che obbligherà i lavoratori a rispettare i valori dell’ateneo, ha anche deciso che aprirà uno
sportello online “contro ogni discriminazione”: un indirizzo mail a cui poter segnalare anche in forma anonima, episodi di intolleranza.
Frequento l’Università Statale di Milano e sinceramente non ho mai visto così tanti gay felici e tranquilli di non venire discriminati, come quelli che ho visto all’ateneo in Piazza del Perdono .
Ne ho visti che si baciano, che vanno mano nella mano, che si scambiano effusioni.. per carità ognuno è libero di fare ciò che vuole e loro esprimono giustamente la loro libertà.. ma parlare di omofobia sinceramente mi sembra davvero troppo .
Trovo molto strumentale e finalizzato a ben altro un codice etico contro l’omofobia .
Semmai le discriminazioni sono ben altre , c’è una dittatura all’interno dell’università, un PENSIERO UNICO che non può e non DEVE essere toccato .
Vorrei vedere cosa mi accadrebbe se un giorno entrassi in università col cartello “W L’OMOFOBIA!” (ovviamente la mia è un’estremizzazione spero di non venire frainteso)… beh penso che dopo quattro o cinque passi verrei prima insultato e poi buttato fuori a calci e a spintoni…