Avere il “pallino della matematica” non è più solo un modo di dire. Un team di ricercatori dell’Università di Stanford (USA) ha localizzato per la prima volta l’area del cervello che presiede al riconoscimento dei numeri, e lo studio è stato ora pubblicato sul Journal of Neuroscience.
L’area del cervello che permette di riconoscere i numeri è formata da circa 1-2 milioni di cellule nervose e ha le dimensioni di mezzo centimetro. Si trova nel giro temporale inferiore – regione superficiale della corteccia esterna del cervello, di cui era già noto il coinvolgimento nelle informazioni visive – e si attiva alla vista di numeri, meno alla loro pronuncia. I neuroni coinvolti nel processo infatti appartengono a un gruppo più ampio che si attiva alla vista di linee con angoli e curve. La sua scoperta potrebbe permettere di approfondire gli studi su dislessia per i numeri e discalculia, ovvero l’incapacità di elaborare le informazioni numeriche.
La ricerca ha visto coinvolto un gruppo di volontari epilettici. I ricercatori hanno monitorato la loro attività cerebrale durante l’osservazione di immagini relative ai numeri, con gli stessi elettrodi che vengono impiegati per individuare i punti da cui si originano le crisi epilettiche. I test sono stati calibrati in modo tale da permettere di distinguere le risposte cerebrali di fronte alle presentazioni visive dei numeri arabi – ossia quelli classicamente insegnati nelle scuole occidentali -, rispetto a linee ondulate e lettere dell’alfabeto, così da avere la certezza che le aree individuate fossero sensibili specificamente ai numeri, e non solo a linee o curve.
Lo studio condotto a Stanford “è il primo in assoluto a mostrare l’esistenza di un gruppo di cellule nervose nel cervello umano che si specializza nell’elaborazione dei numeri”: così l’ha presentato il neurologo Josef Parvizi, coordinatore della ricerca. L’individuazione di un’area cerebrale che risponde in maniera preferenziale alla rappresentazione visiva delle cifre potrebbe indicare una specializzazione tutta dell’uomo, e una dimostrazione dei cambiamenti del cervello in base all’educazione – in questo caso, in base all’insegnamento dei numeri e della matematica.