Spese universitarie detraibili. Ecco cosa puoi richiedere indietro - Universita.it

Spese universitarie detraibili. Ecco cosa puoi richiedere indietro

da | Apr 2025 | Università | 0 commenti

Studiare ha un costo, a volte anche elevato, e tutti lo sanno.. ma, non tutti sanno che esistono delle spese universitarie che possono essere recuperate grazie alle detrazioni fiscali previste dallo Stato. Sebbene queste non vadano a coprire l’intero importo che uno studente medio va a pagare annualmente, il supporto di questa formula rappresenta un vero e proprio sollievo economico per chi frequenta un corso di laurea, o di specializzazione.

Ci sono tantissime spese che possono essere recuperate; dai corsi per le prove di ammissione fino alle tasse universitarie. In questo articolo ti spieghiamo come e quali spese universitarie puoi portare in detrazione.

Le detrazioni IRPEF, cosa prevede il TUIR

Per essere più chiari, partiamo dalle basi. Come prevede l’art. 15 del TUIR, sulle spese universitarie si può applicare una detrazione IRPEF del 19%. Questo significa che una parte di quanto pagato potrà essere recuperato in sede di dichiarazione dei redditi. La detrazione è applicabile sia alle università statali che quelle private, seppur prevedono modalità e limiti differenti.

La detrazione si calcola sull’importo totale delle spese universitarie e va indicata correttamente nel Modello 730 o nel Modello Redditi. Spesso è presente una sezione precompilata nel modello, grazie alla comunicazione diretta tra gli atenei e l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia è sempre opportuno controllare e, se necessario, integrare o correggere.

Quali sono le spese universitarie detraibili?

È bene sapere che quando si parla di spese universitarie detraibili, non ci si riferisce solo alle classiche spese di iscrizione. L’elenco delle spese che hanno diritto alla detrazione è molto più ampio e include diverse tipologie di corsi, sia pre che post laurea o altri corsi.

Andiamo a esplorare nel dettaglio quali sono le spese universitarie che si possono richiedere indietro.

Lauree triennali e magistrali

Tra le spese detraibili troviamo tutte quelle legate alla frequenza e iscrizione dei corsi di laurea di primo e secondo livello. Queste comprendono:

  • Tassa di immatricolazione
  • Tassa di iscrizione annuale
  • Contributi universitari obbligatori
  • Soprattasse per esami di profitto o di lauree

Anche gli studenti fuori corso possono fare richiesta per ottenere le detrazioni fiscali desiderate, purché le spese rientrino tra quelle sopracitate. È possibile usufruire di queste agevolazioni per chi aveva deciso di mettere in pausa gli studi e aveva pagato la cosiddetta “tassa di ricognizione”, anch’essa detraibile.

Corsi di specializzazione e perfezionamento

Sono incluse tra le spese detraibili quelle legate alla frequenza di corsi universitari di specializzazione, pre e post laurea. In particolare, la detrazione è ammessa solo se il corso è organizzato da un istituto riconosciuto dal MUR.

Così come le spese legate ai corsi di perfezionamento universitari, corsi che consentono di approfondire determinate competenze, sono tra quelle detraibili.

Master universitari e dottorati di ricerca

I master rientrano tra le spese universitarie detraibili, sia di primo che di secondo livello. Ma bisogna fare attenzione, se il master è erogato da un consorzio di cui fa parte un’università statale con quota non maggioritaria, allora è considerato come appartenente a un’università privata e si applicano i relativi limiti.

Inoltre, i dottorati di ricerca, previsti dalla legge 210/1998 e dal DM 270/2004 destinati alla formazione di ricercatori, sono detraibili.

ITS – Istituti Tecnici Superiori

Anche se non fanno parte del sistema universitario, gli ITS sono considerati equiparabili alle università per quanto riguarda le agevolazioni fiscali. Dunque, le spese legate alla frequenza sono detraibili.

TFA, CFU e CFA

I TFA (Tirocinio Formativo Attivo), previsti per la formazione iniziale dei docenti, rientrano anch’essi tra le spese universitarie detraibili. Tuttavia, pure per loro, solo nel caso in cui la formazione sia svolta presso un’università o istituzione accademica riconosciuta dal MUR.

Sono detraibili anche i corsi universitari o accademici che consentono di acquisire crediti formativi, come CFU o CFA.

Test di ammissione

Sono considerate spese universitarie detraibili anche quelle legate alla partecipazione dei test di ingresso obbligatori, come nel caso di Architettura o Professioni sanitarie.

Questo vale sia per le università statali che private, a condizione che il test di ingresso sia obbligatorio per accedere al corso di interesse.

Quali sono le spese universitarie non detraibili?

Non tutte le spese legate all’università possono essere recuperate tramite detrazione IRPEF. Tra cui:

  • L’acquisto di libri di testo
  • Materiali didattici
  • Strumenti musicali o tecnici
  • Viaggi, spostamenti, vitto e alloggio

Tuttavia, per queste voci esistono delle altre forme di agevolazioni, come per esempio bonus trasporti, borse di studio e altri sostegni universitari.

I limiti delle università private

Se per le università statali l’importo detraibile si applica su tutte le spese sostenute, per le università private la situazione è differente. Infatti, il Ministero dell’Università e della Ricerca stabilisce ogni anno, con apposito decreto, i limiti massimi detraibili, che vanno in base a:

  • Area geografica
  • Ambito disciplinare

I tetti massimi sono di solito elencati nell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale. Se le spese universitarie sostenute superano tali importi, allora la detrazione sarà calcolata solo fino al limite prefissato.

Come detrarre le spese universitarie

Il modo più semplice per poter beneficiare della detrazione delle spese universitarie è utilizzare il modello 730 precompilato, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, ogni anno gli atenei comunicano le spese di ciascun iscritto, che vengono poi inserite automaticamente nella dichiarazione dei redditi.

Per chi invece presenta una dichiarazione ordinaria (non precompilata) dovrà conservare tutti i documenti, tra cui ricevute, bollettini e fatture di pagamento, che attestino le reali spese sostenute. In questo caso è importante che i documenti riportino:

  • Intestazione al contribuente (studente, genitore o familiare)
  • L’anno di riferimento
  • L’ente universitario emittente

Attenzione però, perché dal 2020 è stato introdotto un ulteriore criterio da dover considerare, ossia il reddito complessivo del contribuente. Per richiedere la detrazione delle spese universitarie bisognerà fare attenzione ai seguenti punti:

  • Se il reddito complessivo non supera i 120.000 euro annui, la detrazione spetta per intero.
  • Oltre i 120.000 euro annui, la detrazione decresce progressivamente, fino ad azzerarsi completamente se si raggiungono i 240.000 euro annui.

Spese universitarie e modello ISEE

Anche se non direttamente collegato alla detrazione IRPEF, è utile ricordare che l’ISEE universitario permette di ottenere ulteriori agevolazioni, come:

  • Riduzione delle tasse universitarie
  • Accesso a borse di studio regionali
  • Bonus alloggio e trasporto

È comunque da considerare che ogni euro recuperato può fare la differenza. Conoscere i propri diritti fiscali è un’importante informazione che tutti dovrebbero sapere.

studente controlla le spese universitarie detraibili
Summary
Spese universitarie detraibili. Ecco cosa puoi richiedere indietro
Article Name
Spese universitarie detraibili. Ecco cosa puoi richiedere indietro
Description
Studiare ha un costo e tutti lo sanno. Ma non tutti sanno che esistono delle spese universitarie che possono essere recuperate...
Author
Publisher Name
www.universita.it
Publisher Logo
FacebookTwitterEmailWhatsAppLinkedInTelegram
Registrati
Notificami
guest


0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments