In spagna detenuti appartenenti all’Eta si possono iscrivere all’Università dei Paesi Baschi dopo che la Corte Costituzionale ha dato la sua approvazione. La proposta era già stata avanzata dall’ateneo nel 2004 e che il Tribunale Supremo rifiutò nel 2009.
La sentenza prevede l’immatricolazione dei membri dell’organizzazione detenuti anche all’esterno dei Paesi Baschi. Il rettore dell’università pubblica basca, Iñaki Goirizelaia, ha ufficializzato l’accordo tra i centri penitenziari e il polo universitario nel corso di una conferenza pubblica.
La Corte Costituzionale sostiene che lo Stato ha violato il diritto dell’ateneo basco all’autonomia universitaria, annullando così la precedente sentenza del Tribunale Supremo con la quale si affermava che è “compito esclusivo delle istituzioni penitenziarie garantire la qualità dell’insegnamento”.
Quando l’ateneo accettò nel 2009 la sentenza del Tribunale Supremo, annullò l’immatricolazione di circa 350 detenuti dell’organizzazione basca. Altri cinquanta sono reclusi in carceri francesi, ma grazie all’intervento della Corte Costituzionale ora potranno tornare in patria come alunni dell’università basca.
Non potranno fare lo stesso, per ora, i membri dell’Eta incarcerati in Spagna, alcuni dei quali sono iscritti all’Università Nazionale di Educazione a Distanza (Uned), la sola che abbia firmato un accordo con le istituzioni penitenziarie. Goirizelaia ha assicurato che s’impegnerà a trovare un accordo con il ministero dell’Interno per permettere ai detenuti l’iscrizione alle facoltà non offerte dall’Uned.