Classifica Censis 2013 per l'area di Sociologia e Scienze Politiche
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L’Università di Bologna guida la classifica Censis 2013 per l’area di Sociologia e Scienze Politiche

da | Ago 2013 | News | 0 commenti

Secondo la classifica Censis-Repubblica 2013, Bologna è la migliore università anche per studiare Sociologia o Scienze Politiche. L’Alma Mater Studiorum ottiene una media di 108,1, che la pone davanti all’Università di Trieste – seconda con 105,8 – e a quella di Siena (97,7). Ai piedi del podio ci sono l’Università di Macerata (96,4), seguita dalla Statale di Milano, dall’Università di Padova e da quella di Trento, quinte a pari merito con 95,9 di media.

A seguire, nella classifica Censis per l’area di Sociologia e Scienze Politiche 2013 compaiono, nell’ordine, le università di Genova (94), Milano-Bicocca (92,2), Torino (92), Firenze (91,4), Urbino (90,7), Sassari (90.5) e l’Università del Piemonte Orientale (86,5). Nella seconda metà della classifica Censis per l’area di Sociologia e Scienze Politiche 2013 si trovano, invece, l’Università di Perugia (86,2), quella di Cagliari (85,7), le università di Pisa e Roma Tre (appaiate, con una media di 85,5), “La Sapienza” di Roma (82,8), l’Università del Molise (80,5), quella del Salento (77,8), l’Università della Calabria (77,5), quella di Bari (77,2), la “Federico II” di Napoli (76,4) e l’Università di Palermo (74,9).

Agli ultimi posti della classifica Censis per l’area di Sociologia e Scienze Politiche 2013 si trovano, infine, l’Università di Catania (71,1), quella di Messina (71) e quella di Salerno (66,4).

A causa della legge n. 240 del 30 Dicembre 2010, con la quale sono state abolite le facoltà, le classifiche Censis sono adesso compilate per gruppi di corsi di laurea affini. Quelli valutati dal Censis per stilare la classifica 2013 per l’area di Sociologia e Scienze Politiche sono i corsi che afferiscono alle seguenti classi: Scienze del Turismo (L-15); Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione (L-16); Scienze della Comunicazione (L-20); Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (L-36); Scienze Sociali per la Cooperazione, lo Sviluppo e la Pace (L-37); Servizio Sociale (L-39); Sociologia (L-40). Nell’assegnazione dei voti – che vanno da 66 a 110 – si è tenuto conto dei seguenti parametri: ricerca, produttività scientifica, rapporti internazionali e progressione di carriera degli studenti.

L’identikit del laureato in Sociologia o in Scienze Politiche. Secondo i dati dell’ultima indagine AlmaLaurea sui laureati di primo livello, prevalgono le donne (64,5 per cento). Il laureato-tipo proviene da studi scientifici (27,6 per cento) o tecnici (26,1 per cento), nel 65,4 per cento dei casi è riuscito a concludere il percorso formativo entro il primo anno fuori corso e nell’85,4 per cento dei casi è abbastanza o decisamente soddisfatto della propria scelta.

Sbocchi professionali. I piani didattici dei corsi di laurea dell’area di Scienze Politiche e Sociologia sono caratterizzati da un’ampia varietà di discipline, grazie alla quale i laureati si dimostrano molto versatili, potendo trovare impiego nella Pubblica amministrazione, in organizzazioni internazionali e organismi comunitari, nel settore del giornalismo e in quelli della formazione, della comunicazione e della cooperazione internazionale. Possibili sono anche le carriere nel settore bancario e finanziario, nei corpi diplomatici e nel marketing.

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