Non accenna a fermarsi la scia di sangue in Siria: oggi un attentato esplosivo ha colpito l’Università di Aleppo causando decine di morti e feriti tra gli studenti. Lo scontro tra i ribelli e le forze che fanno capo al presidente Bashar Al Assad si inasprisce sempre più e la violenza ormai non risparmia nessuno. Così quello che doveva essere il primo giorno di una normale sessione di esami si è invece trasformato nell’ennesimo massacro di civili. Sulla dinamica dei fatti e gli autori dell’attentato non c’è accordo tra le varie fonti e le due fazioni in lotta si rimpallano a vicenda la responsabilità.
Secondo le notizie diffuse dalla televisione di Stato, l’Università di Aleppo sarebbe stata il bersaglio di razzi lanciati dai ribelli, mentre l’Osservatorio per i diritti umani siriano ha parlato di esplosioni verificatesi nei dormitori dell’ateneo, anche se, ha specificato, non è possibile accertare quale ne sia stata la causa (un’autobomba o altri tipi di ordigni). Perfino per quanto riguarda il numero dei morti le notizie sono discordanti. Il governo di Damasco ha fatto sapere che ci sarebbero stati almeno 82 morti e ben 160 feriti, mentre l’Osservatorio per i diritti umani ha comunicato un bilancio di 52 vittime e decine di feriti.
L’Università di Aleppo si trova in una zona della città controllata dall’esercito regolare, mentre l’altra metà del secondo maggiore centro della Siria è in mano agli insorti. Da mesi si susseguono intensi scontri e combattimenti tra le due milizie senza che si giunga, però, a un punto di svolta. Le due violente esplosioni di oggi si inseriscono dunque in un quadro già tragico, funestato giornalmente da morti e feriti. In merito a questo episodio il governatore della provincia, Mohammad Wahid Akkad, ha parlato senza mezzi termini di atto terroristico, accusando esplicitamente i ribelli. Contemporaneamente, però, su Twitter sono comparsi alcuni messaggi che puntano il dito contro il regime di Assad.
La notizia dell’attentato che ha colpito l’Università di Aleppo, una delle più importanti della Siria, è stata diffusa dall’agenzia di stampa Sana e ha rapidamente fatto il giro del mondo. Secondo quanto riferito dall’agenzia, presso l’ateneo sarebbe stati ospitati anche molti rifugiati costretti a scappare dalle loro abitazioni a causa degli scontri tra le forze contrapposte. Alcuni studenti locali hanno inoltre fatto sapere che le esplosioni di oggi avrebbero interessato le facoltà di Architettura e Belle Arti, danneggiandole.