Se gli 007 di Sua Maestà escono dritti da Oxford, anche gli agenti segreti nostrani cominciano ad essere selezionati direttamente negli atenei (e online). Come già avviene da anni negli States, dove la Cia recluta i più promettenti laureati dei migliori college d’America, anche i servizi italiani imboccano un nuovo percorso all’insegna della trasparenza, ma soprattutto della preparazione tecnica.
I primi passi sono stati avviati già nel 2009 attraverso un percorso di collaborazione con 26 atenei grazie al quale faranno presto il loro ingresso nelle fila degli 007 italiani quindici super-laureati in intelligence. Le nuove sfide richiedono infatti non solo figure “operative” da schierare sul campo, ma veri e proprie esperti nell’analisi delle informazioni nei settori più disparati: dall’informatica alla geopolitica, alle discipline scientifiche. “Il mondo è cambiato, le minacce sono tante e bisogna avere agenti dei servizi preparati diversamente rispetto al passato”, spiega Gianni De Gennaro, direttore del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
Un ulteriore passo in questa direzione è l’accordo siglato proprio tra il Dis e l’università La Sapienza di Roma per la realizzazione di un master in intelligence, che espanderà i contenuti di quello in Sicurezza della rete (attivo dal 2003), fornendo anche nozioni giuridiche ed economiche. La collaborazione potrebbe portare in futuro all’istituzione di uno specifico corso di laurea, come già accade in diversi altri Paesi.
Di certo essere laureati brillanti o aver frequentato un master specifico non sarà condizione sufficiente per il reclutamento: i cervelloni aspiranti James Bond dovranno passare in ogni caso un vaglio molto stretto per poter entrare nell’intelligence. Tra tutti i laureati segnalati dai 26 atenei italiani nell’ambito del progetto “Università per il reclutamento”, 40 sono stati ritenuti idonei alla selezione e di questi solo 15 saranno assunti. Ma altre selezioni sono già in programma.
Strettissime le maglie anche sull’altro canale innovativo di reclutamento: il sito internet del Dipartimento. “Sono arrivate – ha sottolineato De Gennaro – ben 16.500 domande“. Solo il 15 per cento sono donne e di scrematura in scrematura saranno 40 i candidati che verranno contattati.
Salve,
la notizia è molto interessante.
Da sempre, com’è giusto che sia, le agenzie collaborano con i centri d’eccellenza della formazione, specialmente se si parla di intelligence e se si parla di sviluppare capacità di analisi di una quantità di informazioni ormai divenuta critica.
Questa è la vera sfida dell’intelligence moderna, estrarre conoscenza da una quantità di informazioni destrutturate incredibile.
Comunque, tornando alla segnalazione riportata nel post, non è la prima volta che La Sapienza si occupa di formazione sull’intelligence.
Infatti, forse è passato un pò in sordina, ma a fine maggio 2011 si è concluso il primo corso di specializzazione in “Analista di Intelligence per la Sicurezza e l’Antifrode”.
Chi ha partecipato mi ha confessato che, forse per la prima volta, sono stati sviluppati contenuti operativi e “molto pratici”, affrontando direttamente strumenti di analisi e di intelligence.
Questo è il sito, http://aisaf.sta.uniroma1.it/, chissà se faranno una seconda edizione.
Ciao a tutti
JK