Questo è quanto ha deciso il giudice delle indagini preliminari di Roma, Donatella Pavone, che ha disposto il sequestro preventivo della sede della Luiss su richiesta dei pm Sergio Colaiocco e Delia Cardia.
le due aziende costruttrici, responsabili delle violazioni che hanno causato il sequestro della struttura della nota università privata romana sono la Lamaro Appalti Srl e la Lamaro Spa.
Nel provvedimento di sequestro, il gip Pavone ha deciso che la sede universitaria della Luiss Guido Carli continuerà ad essere utilizzata per l’attività didattica fino ad un massimo di sei mesi “fatte salve ulteriori proroghe”.
Sono stati due gli abusi contestati ai fratelli Toti e agli altri indagati, tutti relativi all’abusivismo edilizio: l’ampliamento abusivo della sede universitaria e la mancanza delle autorizzazioni che sarebbero servite per realizzare i lavori dal momento che la struttura si trova nella valle del Tevere, protetta quindi da vincoli paesaggistici.
L’indagine però non riguarda la Luiss in quanto università, ma le modifiche che sono state effettuate alla sede di viale Romania da parte delle due ditte costruttrici.
A tale riguardo, il direttore generale della Luiss, Pierluigi Celli, in una nota, precisa che “il provvedimento cautelare riguarda presunte irregolarità formali – ascritte alla proprietà – delle procedure autorizzatorie inerenti il complesso immobiliare.
La Luiss quale conduttore dell’immobile risulta del tutto estranea ai fatti contestati e, nel garantire la continuità dell’attività didattica, si riserva ogni azione a tutela della propria attività ed immagine”.