Sembrava l’uovo di Colombo: le università inglesi triplicano le tasse? E noi faremo altrettanto, ma solo per gli studenti inglesi. Peccato che il nuovo sistema di rette universitarie messo a punto dal governo scozzese, con il doppio obiettivo di scongiurare l’invasione degli studenti inglesi e al contempo di rimpinguare le casse degli atenei messi in ginocchio dai tagli del governo centrale, sembri non andare a genio a molti. E in particolare a Phil Shiner, un avvocato che si occupa di diritti umani e che per definire il trattamento riservato ai cugini britannici usa una parola soltanto: discriminazione.
Secondo il legale, il governo locale scozzese starebbe violando la legge tassando gli studenti provenienti da Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, mentre per gli scozzesi e quelli provenienti da altri paesi dell’Unione Europea l’istruzione universitaria rimane gratuita. Shiner assisterà in una causa legale un paio di studenti inglesi, che potrebbero essere i primi di una lunga lista.
Attualmente gli studenti provenienti da altre aree del Regno Unito pagano tra le 1.820 e le 2.895 sterline all’anno per studiare nelle università scozzesi, ma dal prossimo anno in alcuni casi dovranno sborsare fino a 9.000 sterline, corrispondente al massimo del prelievo applicato dalla maggior parte delle università inglesi. Paradossalmente, un francese o un italiano pagheranno meno, perché in base agli accordi i cittadini europei devono avere lo stesso trattamento degli scozzesi.
A sbrogliare la matassa basta una calcolatrice: stando così le cose per laurearsi in Scozia – dove i corsi sono prevalentemente quadriennali – gli studenti inglesi dovranno sborsare complessivamente 36.000 sterline (oltre 40 mila euro) in più di collega scozzese o tedesco. E oggi come oggi gli inglesi che studiano in Scozia sono oltre 20.000. “Questa è una visione da società elitaria, un sistema di tasse ampiamente discriminatorio”, spiega l’avvocato Shiner, che starebbe accogliendo adesioni per una vera e propria class action contro il governo scozzese.
Secondo il legale, il sistema di tassazione scozzese violerebbe l’articolo 14 della Convenzione europea dei diritti umani e potrebbe essere in contrasto con l’Equality Act. “Non c’è difesa possibile per una discrimazione come questa”. Il governo risponde per bocca di un portavoce, secondo il quale “la proposta di legge è pienamente legale. In un mondo ideale, nessuno studente dovrebbe pagare le tasse. La nostra priorità è quella di mantenere gratuita l’istruzione almeno per i ragazzi scozzesi”.