Le forze di polizia sono state impegnate per tutta la giornata di giovedì a reprimere le agitazioni degli studenti indiani all’Osmania University campus di Hyderabad, nello Stato dell’Andhra Pradesh. Soltanto con il ricorso a proiettili di gomma e gas lacrimogeni hanno sedato la piccola rivolta che rischiava di sfuggire di mano.
Almeno una dozzina gli uomini della polizia rimasti feriti dal lancio delle pietre, ma sono altrettanti gli studenti che hanno riportato lesioni, con alcuni di loro ricoverati in ospedale. I manifestanti hanno incendiato quattro autobus di linea e danneggiato vetri e parabrezza di otto bus di scuole private di Ingegneria. Le autorità locali fanno sapere che per fortuna la protesta violenta si è limitata soltanto all’Osmania university, ma blocchi stradali sono stati organizzati in numerose zone della città.
La rivolta è legata alla presentazione di un rapporto – lo Srikrishna report – sulle modalità di divisione del Paese, con la regione del Telangana che dovrà diventare uno Stato a sé. La questione è molto sentita: dopo mezzo secolo di rivendicazioni il governo centrale indiano ha deciso per la divisione dell’Andhra Pradesh con la nascita di uno Stato autonomo composto dai dieci distretti della regione centro-occidentale.
Appena sono state rese note le sei opzioni messe a punto dalla commissione incaricata di dirimere le questioni ancora aperte, come lo status della capitale Hyderabad, gli studenti favorevoli alla nascita del nuovo Stato hanno inscenato la protesta e sono partiti gli scontri con la polizia. Ora il timore è che la protesta si estenda anche fuori dall’università, rischiando di diventare ingestibile.