In Italia la scienza e la tecnologia non sono ancora roba da donne. Per incentivare le ragazze a scegliere le lauree scientifiche il MIUR ha messo in campo 3 milioni di euro di risorse. Con questi fondi le università potranno offrire l’esenzione totale o parziale dalle tasse alle diplomate che s’immatricoleranno a un corso di laurea dell’area STEM (acronimo inglese che indica: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). L’obiettivo del ministero è quello di avvicinare sempre più le studentesse a percorsi accademici e successive carriere professionali che, purtroppo, nel nostro Paese sono ancora oggi considerate eminentemente maschili.
Solo un terzo delle studentesse si iscrive alle lauree scientifiche
I dati del MIUR parlano chiaro: solo il 35 per cento delle ragazze post-diploma opta per un corso di laurea dell’area scientifico-tecnologica. Se a Ingegneria le studentesse sono ormai un terzo del totale degli iscritti, per quanto riguarda le Scienze e tecnologie informatiche sono ancora rarissime. Appena il 15,2 per cento delle ragazze si indirizza verso questo specifico tipo di studi. I quali, tuttavia, sono tra quelli che offrono un più rapido e migliore inserimento professionale.
Le ragazze iniziano già alle superiori a dare un’impronta nettamente umanistica alla propria formazione. Infatti, il 68 per cento di loro sceglie di frequentare i licei contro il 32 per cento dei ragazzi. E tra i licei, le studentesse preferiscono il classico, mentre i liceali maschi prediligono lo scientifico. Eppure le ragazze non sono meno “portate” per le discipline scientifiche come tradizionalmente si pensava. Tutt’altro. Prova ne sia che quelle iscritte alle lauree scientifiche hanno risultati mediamente superiori rispetto a quelli dei colleghi maschi.
Fondi aggiuntivi agli atenei per le iscrizioni femminili alle discipline STEM
Grazie ai 3 milioni di euro stanziati dal MIUR, gli atenei potranno prevedere l’esonero totale o parziale dalle tasse universitarie per le ragazze che si immatricoleranno alle lauree scientifiche. Parte delle risorse messe a disposizione dal ministero serviranno anche a “premiare” gli atenei con un 20 per cento di fondi in più per le iscrizioni femminili rispetto a quelle maschili.