La facoltà di “Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo” dell’Università L’Orientale di Napoli, attiva fin dal 1974 ed unica nel suo genere in Italia, scomparirà. Anche la laurea di primo livello in “Studi islamici” è a rischio.
Una riforma interna approvata dal Senato accademico il 12 gennaio scorso prevede infatti l’accorpamento della facoltà di Studi islamici alla facoltà di Lettere; la laurea in “Studi islamici” diventerebbe quindi un corso inter-facoltà.
Il preside del consiglio dell’attuale facoltà “Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo”, Agostino Cilardo, si è opposto ad alcune specifiche del provvedimento, presentando le dimissioni. Il progetto iniziale condiviso infatti, prevedeva l’istituzione di quattro curriculum di studi, due per facoltà.
La nuova laurea in “Studi islamici” avrebbe anche dovuto assumere un titolo rappresentativo dei corsi accorpati. Ma al Senato accademico del 12 gennaio è stato votato il cambiamento del titolo in “Lettere, lingue e culture dell’Asia e dell’Africa”. Oltre a escludere gli Studi islamici anche nel titolo, l’intero ateneo si troverebbe a ridurre anche la propria identità “orientalista”.
Il professor Cilardo ha infine lanciato un ultimatum: se alla data di approvazione del nuovo ordinamento didattico, il titolo e le modalità proposte resteranno invariate, il Consiglio della facoltà rifiuterà di attivare il corso.